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Una catena solidale che permetterà ora di sapere qualcosa in più sulla paraparesi spastica. Uno studio preclinico sulla paraparesi spastica ereditaria causata da alterazioni del gene Spg56 è stato avviato presso i laboratori dell'Unità di medicina molecolare per malattie neurodegenerative grazie dell'Irccs Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), grazie alla raccolta fondi avviata da Luca Napolitano, socio e referente regionale dell'Associazione italiana vivere la paraparesi spastica ereditaria - Vi.-P.S. Ets e padre di un bimbo affetto da questa malattia. «Grazie a una catena di solidarietà - viene spiegano in un comunicato - che ha coinvolto il sodalizio e tantissime persone Luca Napolitano è riuscito a trovare i fondi necessari a far partire un progetto di ricerca dedicato ad acquisire maggiore conoscenza della malattia del figlio. Lo studio è finanziato con un contributo complessivo di 86 mila euro, di cui 12 mila euro erogati da Vi.P.S. Ets».
«Nella forma legata al gene Spg56 - spiega il dottor Filippo Santorelli, direttore dell'Unità di medicina molecolare - conosciamo pochissimo. Ci sono sconosciute le conseguenze delle alterazioni genetiche della malattia, così come non sappiamo perché insorge e come si sviluppa. Sebbene sia una forma ultra-rara nella mia carriera professionale sono venuto spesso a contatto con pazienti con questa forma di paraparesi spastica». «'Treat Spg56' - precisa - non è studio di terapia, ma uno studio con cui produciamo dei modelli in vitro per comprendere come e perché le cellule del cervello si ammalano.
Il Gazzettino