Una misteriosa piramide sul pianeta Cerere: la scoperta della sonda Dawn

Una misteriosa piramide sul pianeta Cerere: la scoperta della sonda Dawn
ROMA - Novità dal cielo. Più si avvicina a Cerere, più la sonda Dawn della Nasa rivela dettagli interessanti di questo pianeta nano: dopo le due macchie brillanti che avevano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Novità dal cielo. Più si avvicina a Cerere, più la sonda Dawn della Nasa rivela dettagli interessanti di questo pianeta nano: dopo le due macchie brillanti che avevano attirato l'attenzione su questo piccolo corpo celeste, ne hanno scoperte altre otto e, soprattutto, mostrano una montagna a forma di piramide, che si erge su una zona relativamente piatta.








A testimoniarlo le ultime immagini pubblicate dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. «La superficie di Cerere mostra caratteristiche uniche e molto interessanti», osserva Carol Raymond, vicecapo ricercatore della missione Dawn. «Ad esempio - aggiunge - le lune ghiacciate presenti nel Sistema Solare più periferico hanno crateri con buchi centrali, ma su Cerere queste strutture sono molto più comuni. Queste e altre caratteristiche ci consentono di capire la struttura più interna del pianeta, che non possiamo percepire direttamente».





Una nuova veduta ha mostrato anche le macchie più piccole nel cratere, prima non visibili. Almeno otto macchie possono essere viste vicino all'area più luminosa, che i ricercatori stimano essere larga circa 9 chilometri. A causare questi bagliori è un materiale altamente riflettente, ghiaccio e sale probabilmente, anche se si stanno considerando anche altre opzioni. Tramite la mappatura con la spettrometria a infrarossi i ricercatori possono infatti identificare i minerali presenti dal modo in cui la luce viene riflessa. Oltre alle macchie luminose, le ultime immagini mostrano una montagna a forma di piramide alta circa 5 chilometri. C'è anche un'ampia evidenza di passata attività geologica, con frane e strutture collassate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino