Perdita di capelli, possibile cura grazie al "gene dell'uomo delle caverne": riattivarlo può sconfiggere la calvizie

Secondo alcuni ricercatori americani, l'alopecia potrebbe avere cause genetiche

Calvizie - Foto di Pexels da Pixabay
La calvizie potrebbe essere presto curata grazie al "gene dell'uomo delle caverne". Secondo alcuni ricercatori americani la perdita di capelli potrebbe avere...

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La calvizie potrebbe essere presto curata grazie al "gene dell'uomo delle caverne". Secondo alcuni ricercatori americani la perdita di capelli potrebbe avere delle cause genetiche, che risiedono addirittura nell'evoluzione dell'uomo. Se inizialmente infatti l'uomo era «programmato geneticamente» per essere ricoperto di peli, successivamente con l'evoluzione ha perso questa caratteristica. La "riattivazione" di alcuni geni potrebbe dunque consentire di sconfiggere la calvizie. 

Curare la calvizie geneticamente 

Gli scienziati hanno affermato che gli esseri umani sono in gran parte senza peli perché durante l'evoluzione il «gene dell'uomo delle caverne» è stato disattivato. Questo gene prevedeva infatti che il nostro corpo fosse ricoperto di peli. Per lo studio sono stati confrontati i codici genetici di 62 animali diversi per scoprire cosa ci ha differenziato da scimmie e gorilla.

«Alcuni cambiamenti genetici potrebbero essere responsabili della perdita di capelli» ha affermato il dottor Nathan Clark, della University of Utah Health, negli Stati Uniti. E lo stesso pensa anche la dott.ssa Amanda Kowalczyk dell'Università di Pittsburgh: «Ci sono un buon numero di geni di cui non sappiamo molto. Pensiamo che potrebbero avere un ruolo nella crescita e nel mantenimento dei capelli».

Il farmaco sperimentale

Al di là degli studi sulla genetica dell'uomo e la sua evoluzione è già stato brevettato un farmaco sperimentale contro l'alopecia areata (una malattia che causa la caduta di tutti i capelli e peli del corpo, comprese ciglia e sopracciglia). Questo nuovo farmaco (una pillola che si prende due volte al giorno) ha avuto effetti positivi sorprendenti: quasi la metà dei pazienti trattati ha visto ricrescere i propri capelli in 6 mesi. 

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Il Gazzettino