Il Vaticano elogia i giornali di carta: «Il digitale non spazzerà via la carta stampata»

Il Vaticano elogia i giornali di carta: «Il digitale non spazzerà via la carta stampata»
Città del Vaticano – Elogio dei giornali di carta. Anche il Vaticano non crede che il digitale spazzerà via la carta...

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Città del Vaticano – Elogio dei giornali di carta. Anche il Vaticano non crede che il digitale spazzerà via la carta stampata. L’Osservatore Romano ricorda quando nel 1975  la rivista «Bloomberg Businessweek» preconizzava, senza riserve né tentennamenti, la morte della carta stampata entro gli anni novanta. Una profezia che non solo non si è avverata, ma che potrebbe vedere presto capovolto il suo verdetto prematuro e imprudente. Il giornale vaticano, d’accordo con diversi osservatori, ha messo in evidenza come negli ultimi tempi si stia assistendo a un inatteso ritorno d’interesse per i giornali cartacei grazie alle strategie di mercato realizzate proprio da grandi imprenditori, «i quali hanno intuito i grandi vantaggi che possono derivare, in termini economici, dall’alleanza tra capitale e carta stampata». Marc Benioff, per esempio, imprenditore di spicco della Silicon Valley, ha acquistato, di tasca sua, il prestigioso «Time Magazine» ma prima di lui c’è stato anche Mike Bloomberg, già sindaco di New York, che nel 2009 aveva comprato «Businessweek».  Jeff Bezos che nel 2013 ha rilevato il «Washington Post» e la vedova di Steve Jobs, Laurene, che nel 2015 ha acquistato l’«Atlantic», il più antico mensile statunitense. E questa estate un medico, che ha fatto fortuna con innovative imprese sanitarie, ha comprato il «Los Angeles Times». Gli imprenditori, a vari livelli e con diverse competenze, manifestano grande passione per l'editoria cartacea. «I giornali offrono ampie garanzie di un buon affare: costano poco e non rischiano la perdita delle informazioni che invece incombe sui dati custoditi con la strumentazione digitale, esposti al rischio di problemi tecnici, non di rado letali, e soprattutto dell’obsolescenza». Con buona pace dei fanatici del digitale.

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Il Gazzettino