Obesi e fumatori puniti: "In coda alla lista per interventi chirurgici"

Obesi e fumatori puniti: "In coda alla lista per interventi chirurgici"
È discriminazione? Gli obesi e i fumatori devono attendere più degli altri pazienti prima di subire un intervento non urgente. Questo stabilisce la nuova linea...

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È discriminazione? Gli obesi e i fumatori devono attendere più degli altri pazienti prima di subire un intervento non urgente. Questo stabilisce la nuova linea guida annunciata per gennaio fra le polemiche dall'azienda sanitaria di Vale of York, area nel nord dell'Inghilterra, e che in futuro potrebbe essere estesa anche altrove. Lo riporta anche Forbes.


La notizia ha avuto grande risalto sui media del Regno Unito e scatenato un forte dibattito sulla possibile forma di 'discriminazionè applicata a categorie di pazienti. Come spiega il Guardian, i parametri indicati dai medici di Vale of York sono piuttosto rigidi. Le persone con un indice di massa corporea (Bmi) di almeno 30 riceveranno una sorta di ultimatum: dovranno dimagrire del 10% o, in caso contrario, saranno penalizzate con un ritardo di 12 mesi nelle liste d'attesa per gli interventi chirurgici di tipo facoltativo, che non sono quindi urgenti. Simile misura per i fumatori che se non rinunciano alla sigaretta per due mesi si vedranno rimandare di sei mesi le loro operazioni. Lo scrive anche il The Guardian.

L'iniziativa, che secondo molti è stata pensata per ragioni di mero risparmio nella spesa sanitaria, ha suscitato un coro di critiche, guidato da una delle figure più autorevoli in fatto di sanità, Clare Marx, presidente del Royal College of Surgeons (Rcs), secondo cui i pazienti «devono essere trattati in base ai sintomi» e non secondo forme di discriminazione. I dirigenti medici di Vale of York hanno dovuto quindi spiegare che la loro linea guida non prevede una esclusione dagli interventi ma solo un ritardo e che verrà valutato ogni singolo caso prima di infliggere eventuali penalità.

Per rassicurare i pazienti obesi e i fumatori è persino intervenuto un portavoce di Downing Street, che si è fatto così da 'garantè di quanto promesso dai vertici dell'azienda sanitaria del nord Inghilterra e ricordato che la salute del paziente viene sempre prima di tutto.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino