È nato senza testicoli, ma grazie a un trapianto eccezionale ora potrà procreare. Già, perché il suo gemello gli ha donato una ghiandola....
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L'intervento è il terzo trapianto noto di questo tipo: i primi due furono eseguiti 40 anni fa a St. Louis, anche in quel caso fra gemelli identici. L'operazione ha lo scopo di assicurare al paziente una produzione di testosterone più stabile rispetto ai farmaci che si possono assumere quando si hanno problemi di questo tipo. Ma soprattutto di tentare di renderlo fertile e capace di generare figli, ha spiegato Dicken Ko, chirurgo urologo e professore alla Tufts University School of Medicine di Boston, che è volato a Belgrado per partecipare alla procedura guidata da Miroslav Djordjevic, dell Mount Sinai Hospital di New York e dell'Università di Belgrado.
L'assenza di testicoli è una condizione estremamente rara, ma i medici affermano che questo tipo di intervento potrebbe avere applicazioni più ampie per persone transgender, vittime di incidenti, soldati feriti in guerra e malati di cancro.
Allo stesso tempo, la procedura solleva immancabili interrogativi sull'etica dei trapianti non salvavita e sulla possibilità che un giorno i riceventi generino figli con spermatozoi che in qualche modo derivano da un donatore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino