Morto Narducci, il dolore di Gambero Rosso: «Chef di grande talento»

Il ricordo. Un giovane chef di «grande talento». Così il Gambero Rosso parla di Alessandro Narducci, morto ieri notte a Roma in un incidente stradale...

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Il ricordo. Un giovane chef di «grande talento». Così il Gambero Rosso parla di Alessandro Narducci, morto ieri notte a Roma in un incidente stradale mentre tornava dall'evento Vinoforum, dove era andato a «fare quello che meglio gli riusciva: comunicare la propria passione per il cibo e l'energia di una giovane squadra al pubblico che numeroso era accorso per scoprire la proposta di Acquolina - il mare nel piatto - in un contesto insolito, nell'atmosfera rilassata dell'estate romana». 


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Narducci è morto insieme alla giovane collega che era con lui sullo scooter che si è scontrato frontalmente con un'auto: professionista di sala, Giulia Puleio, 25 anni, aveva lavorato al resort Capofaro e alla Locanda Locatelli di Londra.
 
Il sito specializzato ricorda che Alessandro era da un paio d'anni il frontman del progetto che da tempo lo legava ai fratelli Troiani: oltre 10 anni di storia iniziati a Collina Fleming, nel locale che Angelo, Giuseppe e Massimo Troiani pensavano all'epoca come trattoria di mare, e invece presto è diventato punto di riferimento per la cucina di pesce nella Capitale, con Giulio Terrinoni. Alessandro, invece, aveva mosso i primi passi nella grande ristorazione al Convivio Troiani, poi un passaggio negli Emirati Arabi con Heinz Beck, e il ritorno al Roma, per prendere un testimone importante: la guida della cucina di Acquolina.
 


«Subentrare alla guida di Acquolina mi metteva molta ansia. Ma la famiglia Troiani non solo mi ha dato fiducia, ma mi ha aiutato a focalizzare gli obiettivi», ci diceva un anno fa, alla vigilia del trasloco in piazza del Popolo, all'interno del The First Luxury Art Hotel di via del Vantaggio, continuando con una dichiarazione d'amore per il suo lavoro: «Mi sono innamorato del progetto Acquolina, è diventata la mia prima ragione. L'ho sentita mia». Non a caso del progetto era diventato anche socio, al fianco della famiglia Troiani (alla fine di febbraio scorso, una bella cena a 4 mani con Angelo Troiani aveva ribadito l'affinità e la stima tra i due) e del restaurant manager Andrea La Caita, conclude il Gambero Rosso.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino