OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Con lei muore anche la sua lingua: lei era l'ultima persona al mondo rimasta a parlarla, lo yagán. È morta Cristina Calderón, l'ultima esponente madrelingua yagán della omonima tribù nomade, conosciuta anche come Yámana, che per 6.000 anni ha abitato la Terra del Fuoco cilena e argentina. Aveva 93 anni. La notizia è stata data via Twitter dalla figlia, Lidia González, attuale vicepresidente della Assemblea costituente cilena che sta redigendo il nuovo testo di Costituzione che sostituirà quella voluta da Augusto Pinochet nel 1980.
«Mia madre, Cristina Calderón - ha annunciato - è morta all'età di 93 anni.
Negli ultimi anni Calderón è stata riconosciuta dal governo cileno come depositaria e divulgatrice della lingua e delle tradizioni del popolo Yámana, e considerata dal Consiglio nazionale della cultura e delle arti del Cile un "Tesoro umano vivente". Gli Yagán erano riconosciuti per la loro abilità nel navigare nei canali tempestosi dell'estremo sud del Paese, dove esercitavano anche l'artigianato confezionando canestri di canna con una particolare tecnica utilizzata ancora oggi.
Calderón è nata nel 1928 a Róbalo e ha vissuto per molti anni a Villa Ukika. All'età di 5 anni fu testimone dell'ultima Čiahaus (cerimonia di iniziazione) che ebbe luogo a Bahía Mejillones nel 1936. Era madre di 9 figli e nonna di 14 nipoti, a cui tuttavia non insegnò la lingua Yámana, che è composta da circa 32.400 parole. Insieme alla nipote Cristina Zárraga, ha creato un dizionario yámana-spagnolo, un CD in cui sono incise le più usate parole della lingua ancestrale (come vento, cane o anima) e un libro di leggende e storie del suo popolo, intitolato 'Hai Kur Mamašu Shis' (Voglio raccontarti una storia).
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino