Ministero della Cultura, una campagna celebra le origini del cinema italiano

Mic, una campagna celebra le origini del cinema italiano
Dopo le chiusure della pandemia il cinema torna con capienza 100% nelle sale e il Ministero della Cultura sceglie di celebrarne le origini con una campagna. Il...

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Dopo le chiusure della pandemia il cinema torna con capienza 100% nelle sale e il Ministero della Cultura sceglie di celebrarne le origini con una campagna. Il progetto concepito in più episodi, dopo la prima puntata dedicata alle grandi protagoniste femminili del cinema del Novecento, propone ora il secondo episodio con il racconto dei volti maschili che prima hanno calcato i palcoscenici teatrali, per poi diventare interpreti cinematografici.

Nel secondo episodio gli attori. I primi attori del cinema arrivavano dal teatro e sperimentavano questa nuova forma d'arte in modo inedito. Cinema, letteratura e teatro si fondono nella fotografia attraverso il lungo inventario di nomi e personalità del mondo della cultura e dell'arte ritratti da Mario Nunes Vais. Tra questi, gli attori Ermete Zacconi, Odoardo Spadaro, Edoardo Ferravilla, Giulio Marchetti, Alfredo De Sanctis, Leopoldo Fregoli e molti altri. Lo specchio della società è spesso rappresentato dagli attori, professionisti che riescono a portare sul palco, o di fronte a una macchina da presa, vizi e virtù della società che abitano.

Al via il set di "Praticamente orfano" con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini

L'opera di Nunes Vais, custodita oggi nelle collezioni fotografiche dell'ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, ha definito l'immagine di numerosi personaggi del mondo della cultura, della politica e della vita mondana a cavallo tra due secoli, consentendo di restituire oggi una testimonianza unica dei soggetti ritratti durante tutta la propria attività. L'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione si unisce così alle iniziative in favore del ritorno nelle sale cinematografiche promosse dal Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.

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Il Gazzettino