Un volto più giovane di dieci anni ma con un’operazione meno invasiva e più duratura di un lifting classico. È il "minilifting...
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I risultati di questa innovativa tecnica di lifting facciale sono stati presentati dal chirurgo plastico Daniele Spirito, di Roma, e docente presso la Cattedra di Chirirgia Plastica dell’Università di Milano, al 67simo Congresso Nazionale di Chirurgia Plastica, organizzato dalla Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica), tenutosi a Roma, dall’11 al 13 ottobre scorso al Marriot Hotel alla Magliana, in presenza di tutti gli specialisti italiani e di molti esteri.
Il nuovo intervento di lifting composito, arrivato dagli Usa, è stato è stato ideato da Sam Hamra di Dallas, diffuso dall’australiano Mendelson, reso più pratico dal tedesco Funk, e introdotto, per la prima volta in Italia dal Prof. Spirito, che ha ridotto l’incisione rendendola corta, quasi invisibile e sottile. Nel corso del Congresso, l’esperto ha spiegato procedura e benefici della tecnica chirurgica, eseguita in diretta il 15 giugno scorso nella clinica Karol Wojtyla di Roma in occasione dell’evento "Lifting composito della faccia secondo Hamra, Mendelson, Funk. Nuovo approccio mininvasivo".
«Si tratta di un ‘minilifting’ ma con risultati da grande lifting, un intervento rivoluzionario che porterà un cambiamento radicale nel modo di pensare l’operazione ‘regina’ della chirurgia estetica - spiega Daniele Spirito - La procedura è meno invasiva e i rischi di complicanze sono ridotti, il recupero è più veloce e la durata è maggiore. L’operazione viene eseguita in anestesia locale con sedazione e soprattutto in regime di day hospital. Si effettua una piccola incisione solo anteriormente al padiglione auricolare e si procede a uno scollamento di 5-6 cm del sottocute. Da qui si fa ingresso nei piani profondi e si riposizionano i tessuti in verticale. Il paziente torna a stare bene nel giro di una settimana». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino