Milano, le “incursioni artistiche” nei cortili della periferia

Milano, le “incursioni artistiche” nei cortili della periferia
Le bolle per i bambini e la danza indiana, la parata sui trampoli e le percussioni afrobrasiliane: nemmeno le previsioni incerte prima e la pioggia poi hanno fermato le...

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Le bolle per i bambini e la danza indiana, la parata sui trampoli e le percussioni afrobrasiliane: nemmeno le previsioni incerte prima e la pioggia poi hanno fermato le 'incursioni artistichè che, nel weekend tra il 30 aprile e ieri, hanno invaso i quartieri di Dergano e Bovisa, dove a inizio anno è nato il festival dell'arte diffuso e organizzato dal basso, che alla seconda edizione si è allargato alle zone limitrofe di Maciachini, Bruzzano e del Parco Nord. «Per tentare di superare l'isolamento e l'immobilismo in cui da tempo si trova il settore, ma anche per rinforzare il senso di comunità attraverso creatività e bellezza, nel periodo di Carnevale - raccontano gli organizzatori, residenti nella periferie Nord di Milano - un gruppo di abitanti dei due quartieri ha organizzato brevi spettacoli e performance estemporanee nei cortili dei condomini e negli spazi pubblici della città, a beneficio di tutti».

L'esperimento - fatto di brevi performance nei cortili dei condomini e in spazi aperti dove mantenere le distanze - è andato talmente bene che si è deciso di replicarlo sia «per donare bellezza» sia «per sostenere gli artisti e le artiste fermi da più di un anno». Il festival è nato dalle stesse persone che, durante il primo lockdown, diedero vita al fenomeno - poi replicato in altre città - delle ceste solidali. Se quelle contenevano beni alimentari, «con le Incursioni Artistiche intendiamo offrire ai nostri quartieri piccole ceste di cultura e bellezza, cibo altrettanto importante per l'anima e la mente».

«Organizzare queste Incursioni Artistiche è per noi - spiegano ancora gli organizzatori - una rivendicazione e un gesto simbolico di cura per la comunità in cui viviamo». Cura che si è riscontrata nell'organizzazione, con limiti ben precisi per rispettare le regole anti contagio: per ogni spettacolo, solo 4 nuclei familiari, posizionati a una distanza minima di 2 metri. Nessuna pubblicità, per non correre il rischio di assembramenti, e un meccanismo di prenotazione che hanno tenuto insieme sicurezza e spettacolo dal vivo.

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Il Gazzettino