Migranti, aereo guasto a Fiumicino: stop al rimpatrio di 15 tunisini che tornano liberi. Viminale: centri pieni

Migranti, aereo guasto a Fiumicino: stop al rimpatrio di 15 tunisini
Niente rimpatrio per 15 tunisini che dovevano essere espulsi e invece sono tornati liberi dopo che l'aereo che avrebbe dovuto riportarli in Tunisia ha subito un guasto...

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Niente rimpatrio per 15 tunisini che dovevano essere espulsi e invece sono tornati liberi dopo che l'aereo che avrebbe dovuto riportarli in Tunisia ha subito un guasto all'aeroporto di Fiumicino. I migranti hanno ricevuto comunque un foglio di via che li obbliga a lasciare l'Italia ma di fatto sono tornati in libertà perché, ha spiegato il Viminale, I Centri di permanenza per il rimpatrio erano pieni. L'episodio, di cui scrive oggi il quotidiano Il Tempo, è avvenuto la settimana scorsa.


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«I 15 tunisini in fase di espulsione (su 17) non sono stati riaccompagnati nei Centri di permanenza per il rimpatrio, ma è stato soltanto consegnato loro il foglio di via, perché i posti nei Cpr erano già stati occupati», si legge nella nota del Viminale. Salvini ha chiesto comunque «approfondimenti» sulla vicenda.

«Ci sarebbe da ridere se non fosse che la questione immigrazione è maledettamente seria», afferma Eugenio Bravo, segretario generale del sindacato di polizia Siulp Torino. Nel servizio erano impegnati cento agenti, di cui 18 da Torino, partiti dal Cpr per scortare 7 tunisini. «Dopo 10 ore sono arrivati a Fiumicino - dice Bravo - dove sarebbero confluiti altri tunisini partiti da altre parti d'Italia. Il charter doveva essere diretto a Palermo e poi in Tunisia ma alle 9 si è scoperto che l'aereo era guasto». Due tunisini sono stati portati nel Cie, dove erano disponibili posti, mentre per altri 15 è scattato il foglio di via. «Ma nessuno ottempererà all'ordine - conclude Bravo -. Rilasciarli, per quanto legittimo, fa venir meno lo sforzo e l'impegno dei poliziotti». 


«Ancora una volta lo Stato italiano rimedia l'ennesima figura meschina davanti all'arroganza dell'immigrazione clandestina e all'inefficacia del sistema di espulsioni, contro cui evidentemente non stanno prevalendo nemmeno le buone intenzioni proclamate dal ministro Salvini». E' il commento di Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d'Italia, e Maurizio Marrone, dirigente nazionale Fdi. «Quanto è costato ai contribuenti il teatrino di un'inutile gita con la scorta di 18 agenti in straordinario da Torino a Roma? - si chiedono i due esponenti di FdI - Quante altre volte le espulsioni sono state trasformate in inutili ordini di allontanamento per ordine delle Questure? Lo chiariremo con un'interrogazione parlamentare». 
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Il Gazzettino