Comunicazione medico-paziente, con le emoji è più semplice

Comunicazione medico-paziente, con le emoji è più semplice
Colorate, funzionali e spesso efficaci, le emoji hanno rivoluzionato la comunicazione contemporanea e hanno il potenziale per essere uno strumento prezioso anche nel campo...

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Colorate, funzionali e spesso efficaci, le emoji hanno rivoluzionato la comunicazione contemporanea e hanno il potenziale per essere uno strumento prezioso anche nel campo della medicina, consentendo ai pazienti di comunicare meglio sintomi, preoccupazioni e altre informazioni clinicamente rilevanti. Il suggerimento è che ogni disciplina inizi discussioni sulla creazione del proprio set unico di iconografia per l'adozione ufficiale e l'incorporazione nella pratica quotidiana. Lo evidenzia un commento sul Journal of the American Medical Association di Shuhan He, esperto del Massachusetts General Hospital.

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«La necessità di ascoltare i pazienti è al centro della nostra missione di medici e l'uso delle emoji è un'opportunità per portare la comunicazione a un altro livello - afferma He - potrebbero essere particolarmente importanti nel trattamento di bambini con abilità linguistiche ancora in via di sviluppo, persone con disabilità che compromettono la capacità di comunicare o che parlano una lingua diversa».

Sono circa 3.500 le emoji attualmente all'interno del dominio dell'Unicode Consortium, solo circa 45 quelle che possono essere considerate rilevanti per la medicina. Le prime, introdotte nel 2015, sono state la siringa e la pillola. Nel 2017, Apple ha aggiunto emoji per rappresentare le persone con disabilità, seguite dai simboli dello stetoscopio, dell'osso, del dente e del microbo nel 2019. Cuore anatomico e ipolmone sono stati introdotti a livello globale nel 2020. «Si è tentati -aggiunge He - di liquidare le emoji come una moda dei Millennials, ma possiedono il potere di standardizzazione, universalità e familiarità». In contesti medici di emergenza in cui il tempo è fondamentale, le emoji potrebbero portare a una forma di comunicazione che può facilitare importanti decisioni cliniche. 

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Il Gazzettino