Media spagnoli difendono per una volta Berlusconi: nessuna gaffe con il re

Media spagnoli difendono per una volta Berlusconi: nessuna gaffe con il re
di Franca Giansoldati ZAGABRIA - Sul volo papale, stamattina, poco prima dell'imbarco, i giornalisti spagnoli non parlavano...

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di Franca Giansoldati


ZAGABRIA - Sul volo papale, stamattina, poco prima dell'imbarco, i giornalisti spagnoli non parlavano d'altro. Nel capannello, alcuni tra i maggiori corrispondenti criticavano una notizia riportata male dalla stampa italiana. "L'altro giorno Berlusconi non ha rotto nessun protocollo, durante la parata del 2 giugno, toccando sulla spalla re Juan Carlos. Persino l'ufficio stampa della Zarzuela era sbigottito per la bizzarra interpretazione che è stata data in modo corale" spiegava Paloma Gomez Borrero, decana dei corrispondenti spagnoli, una autorità in materia, volto noto della Cadena Cope e vicina alla Casa regnante.



Juan Gonzalez Boo, del quotidiano Abc, concordava: "Pensare che durante i mondiali in Sud Africa, quando vinse la nazionale spagnola, i giocatori dopo la vittoria si misero tutti ad abbracciare felici il re. Era normale". Insomma, le regole del protocollo, almeno al Palazzo della Zarzuela, sembrano molto più elastiche di quanto non siano state dipinte.



Nessuna gaffe, dunque, dietro il gesto del Premier, immortalato dai fotografi e pubblicato con evidenza da tutti i giornali. La verità spesso sembrerebbe molto più banale. "Il re è arrivato a Roma nonostante i dolori lancinanti che aveva al ginocchio destro tanto che il giorno dopo, il 3 giugno, il re è stato operato d'urgenza al menisco in una clinica di Madrid" ha aggiunto Juan de Lara Marmol, dell'agenzia EFE. Ad operarlo è stato chiamato il mago spagnolo della chirurgia ortopedica, il professor Angel Villamor, noto per aver rimesso a nuovo anche molti toreri infilzati da tori inferociti. "Quello che è accaduto sul palco della parata - ha concluso - è molto più semplice e sicuramente non strumentalizzabile. Il vostro Premier si è avvicinato al re e lo ha invitato gentilmente a restare seduto, visto che era costretto ad alzarsi in continuazione per applaudire, per l'esecuzione dell'inno eccetera. E' stato un atto di carineria che è stato molto apprezzato, di sicuro non uno strappo al protocollo". Almeno non stavolta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino