Mare, raccolte 10 tonnellate di rifiuti da 16 paesi: il 90% è plastica

Mare, raccolte 10 tonnellate di rifiuti da 16 paesi: il 90% è plastica
Domani, 8 giugno, sarà la Giornata Mondiale degli Oceani 2021, un occasione per ricordare l'importanza delle acque del pianeta e la necessità di avere cura della...

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Domani, 8 giugno, sarà la Giornata Mondiale degli Oceani 2021, un occasione per ricordare l'importanza delle acque del pianeta e la necessità di avere cura della loro "salute". Dieci tonnellate di rifiuti sono stati raccolti da 16 Paesi diversi, di cui il 90% è plastica. Non solo: nel 60% delle spiagge monitorate sono stati ritrovati guanti, mascherine o rifiuti legati alla cattiva gestione dei Dpi. Sono questi i dati preoccupanti restituiti da Legambiente e rilevati durante la 28esima edizione di Clean up the Med, campagna di Legambiente per la riduzione dei rifiuti marini che si è svolta nei weekend del 14 e del 28 maggio coinvolgendo associazioni, università, comuni, enti pubblici, scuole e cittadini.

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La giornata mondiale, istituita dall'Onu e celebrata l'8 giugno di ogni anno, quest'anno sarà dedicata al tema 'Vita e Sopravvivenza'. Clean up the Med è una delle più importanti iniziative di volontariato del Mar Mediterraneo, promossa da Common (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea), progetto europeo finanziato da Eni Cbc Med e coordinato da Legambiente che coinvolge Italia, Libano e Tunisia con l'obiettivo di tutelare le coste del Mediterraneo dal marine litter attraverso una gestione sostenibile. Hanno aderito all'iniziativa più di 80 organizzazioni, provenienti da 16 Paesi diversi: Italia, Francia, Spagna, Algeria, Libano, Tunisia, Egitto, Palestina, Croazia, Cipro, Marocco, Malta, Turchia, Libia, Grecia e Monaco.

«I chilometri di spiaggia ripulita dai rifiuti - spiega Legambiente - mostrano come il problema dell'incuria e del cattivo smaltimento accomuni tutta l'area mediterranea: alle plastiche monouso, ubiquitarie e ritrovate in gran quantitativi sulle coste battute, si aggiungono reti da pesca, cicche di sigaretta, legno e vetro. Non mancano guanti, mascherine e dispositivi sanitari legati all'emergenza Covid-19». Complessivamente, oltre 1500 volontari, dagli 8 ai 70 anni hanno partecipato alle attività di pulizia svolte principalmente in 34 spiagge situate in prossimità dei centri urbani e hanno portato alla raccolta di 630 sacchi di rifiuti, circa 10 tonnellate in totale.

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Oltre il 90% dei rifiuti rinvenuti è costituito da plastica: primi fra tutti, bottiglie e bottigliette, seguite da tappi, bicchieri e frammenti eterogenei. In oltre il 60% delle spiagge ripulite sono stati ritrovati guanti, mascherine o rifiuti legati alla cattiva gestione dei Dpi (in Libano e Tunisia in quantitativo maggiore, ma presenti anche in Algeria, Croazia, Grecia, Italia e Spagna). Ai monitoraggi della campagna Clean up the Med si aggiungono i monitoraggi di beach litter effettuati su sette spiagge mediterranee: Isole Baleari (Menorca), Creta (Skaleta), Istria (Labin), Salento (Lecce e Taranto), Cirenaica (Apollonia) ed Epiro (Parga). Qui sono stati ritrovati 335 rifiuti ogni 100 metri lineari, dei quali l'87% costituito da plastica. Nella top five dei rifiuti più trovati cotton fioc, tappi, reti da pesca, bottiglie di plastica e mozziconi di sigaretta.

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Il Gazzettino