Ruba la Lamborghini a un imprenditore e si schianta durante l'inseguimento: arrestato

Ruba la Lamborghini a un imprenditore e si schianta durante l'inseguimento: arrestato
«Ero nel mio studio quando ho visto la Lamborghini che era parcheggiata andar via con uno sconosciuto a bordo. L’ho prima inseguito a piedi e poi con un’auto...

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«Ero nel mio studio quando ho visto la Lamborghini che era parcheggiata andar via con uno sconosciuto a bordo. L’ho prima inseguito a piedi e poi con un’auto aziendale, una Peugeot, e lo raggiunto speronando il mezzo e l’ho fatto arrestare». È questo il racconto di Alfio Lilli, noto imprenditore marsicano del petrolio, che ieri mattina è riuscito a fermare il ladro, un marocchino, Kalid Issimour, di 53 anni che aveva rubato il potente mezzo parcheggiato all’interno dell’azienda che si trova a Cappelle dei Marsi, frazione di Scurcola Marsicana. L’imprenditore ha avuto il tempo anche di allertare i carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo che hanno fatto intervenire due pattuglie per bloccare il ladro.


L’uomo nell’urto ha anche riportato una lieve ferita sul volto, ma questo non gli ha evitato l’arresto immediato per furto aggravato. Dalla ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal maggiore Silvia Gobbini, l’extracomunitario nella tarda mattinata di ieri è entrato all’interno del piazzale, ove è ubicata la sede della società per la vendita di prodotti petroliferi denominata Xfue, pensando di passare inosservato ha rubato la Lamborghini. Il proprietario, notando che il proprio veicolo si stava allontanando con un uomo a bordo che non conosceva, ha immediatamente telefonato al 112, e correndo nel piazzale ha avvisato il figlio.


Il ladro ha fatto esplodere una gomma, urtando contro un’aiuola, ma ha continuato la corsa immettendosi sulla via principale. Poco dopo è stato raggiunto dai proprietari e da una pattuglia della Stazione di Magliano e dai militari del Radiomobile che lo hanno arrestato. All’interno dell’abitacolo, accanto all’accendi sigari, è stata rinvenuta una strumentazione elettronica dotata di antenne, verosimilmente utilizzata per dissuadere i segnali Gps. L’uomo è stato poi trasferito nel carcere di Avezzano.

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Il Gazzettino