L'8 marzo visto dai social: dalle vip internazionali alle donne in politica ecco i post per affermare i loro diritti

L'8 marzo visto dai social: dalle vip internazionali alle donne in politica ecco i post per affermare i loro diritti
Non una festa come tante. Quest'anno la giornata dedicata alla donna va oltre i classici festeggiamenti infarciti di retorica: è una lotta per i diritti che passa...

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Non una festa come tante. Quest'anno la giornata dedicata alla donna va oltre i classici festeggiamenti infarciti di retorica: è una lotta per i diritti che passa attraverso una cinquantina di Paesi dove si stanno svolgendo assemblee e cortei. Uno sciopero globale in quello che è l'8 marzo più politico da tanto tempo a questa parte. Un vento di rivolta che sferza anche i social, dove sono centinaia le vip che hanno voluto dare un loro contributo per ricordare donne che ogni giorno lottano per accaparrarsi posizioni generalmente nelle mani degli uomini, che devono combattere contro i pregiudizi, che nonostante tutto cadono e si rialzano più forti di prima.


Un messaggio che passa attraverso le parole della regina Rania Di Giordania, di Madonna, delle modelle Cara Delevingne e Irina Shayk, di Katy Perry, della stilista Victoria Beckham e della figlia del presidente degli Stati Uniti Ivanka Trump. In Italia il messaggio passa attraverso le parole dell'universo vip femminile. E così Alessia Marcuzzi, con la vignetta più significativa di questa giornata, strappa un sorriso: «Lotto da quando m'arzo». Auguri e messaggi di solidarietà arrivano anche da Michelle Hunziker, Gianna Nannini, Laura Pausini, Paola Turci, Noemi e Chiara Galiazzo.


Una lotta che passa principalmente attraverso il diritto di vivere, negato dagli uomini che si macchiano le mani del sangue di donne che professavano di amare: «Libere di decidere della propria vita, di fare o non fare figli - scrive su Twitter Luciana Littizzetto - Libere di amare o non amare più. Libere di essere vive». E per commemorare le vittime di femminicidio, come ricorda il presidente della Camera, Laura Boldrini, anche quest'anno le bandiere su Montecitorio sono a mezz'asta in segno di lutto per le donne uccise dai loro uomini e per i loro figli rimasti orfani. «Il 50% della popolazione non può continuare a essere discriminato - continua Boldrini su Twitter - È una questione di giustizia sociale e di democrazia». Una lotta che, come sottolinea Anna Finocchiaro, passa anche, e soprattutto, attraverso l'universo femminile: «Abbiate rispetto di voi stesse. Solo così sarà inevitabile che la libertà femminile si affermi definitivamente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino