I cardiologi lanciano l'allarme freddo in occasione del settantanovesimo congresso nazionale della Società italiana di cardiologia. «L'associazione fra...
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La Sic spiega nel dettaglio l'allerta: «Gli studi che indicano il freddo intenso come un possibile pericolo per cuore e vasi sono numerosi: una recente indagine svedese condotta su oltre 274 mila pazienti con problemi cardiovascolari seguiti nell'arco di 16 anni, pubblicata su "Jama", ha dimostrato che nelle giornate con una temperatura al di sotto di 0 gradi centigradi il numero di infarti cresce - spiega Giuseppe Mercuro, presidente Sic - La neve invece non sembra un fattore di rischio, quello che conta è sempre la bassa temperatura che è l'elemento maggiormente associato all'aumento della probabilità di eventi cardiovascolari. Tuttavia, anche la velocità del vento, un minore numero di ore di luce e la bassa pressione atmosferica fanno salire il pericolo: in altri termini, quindi, le giornate invernali fredde e di maltempo sono quelle in cui la probabilità di problemi cardiovascolari è massima. Il suggerimento è quello dì aggiustarè dal cardiologo la terapia anticoagulante riducendo l'esposizione al freddo attraverso abbigliamento e riscaldamento adeguati».
«Il meccanismo responsabile dell'aumento del rischio di attacco cardiaco dopo un'esposizione al freddo intenso è legato a molti fattori, tra cui il più importante è l'effetto di vasocostrizione indotto dalle basse temperature - osserva Ciro Indolfi, presidente eletto Sic - Il restringimento dei vasi sanguigni infatti potrebbe indurre una rottura della placca coronarica e provocare la formazione di un trombo.
Il Gazzettino