E’ ancora presto per dire addio alle “pillole dell’amore” ma le onde d’urto a bassa intensità si candidano a rappresentare una nuova opzione...
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L’indagine, avviata un anno fa, ha coinvolto pazienti dai 18 ai 65 anni con disfunzione erettile su base organica in cura presso centri ospedalieri o universitari a Firenze, Napoli, Trento, Bari e Trieste. Si tratta del primo studio coordinato da una Società scientifica condotto sulla terapia con onde d’urto per la disfunzione erettile, con l’obiettivo di valutare in maniera indipendente i risultati possibili e le indicazioni più adeguate. I pazienti sono stati sottoposti in media a sei sedute di onde d’urto con 3000 colpi a basso voltaggio, quindi se ne è valutato l’effetto con un ecocolordoppler penieno e questionari sull’attività sessuale.
“I dati di follow up a sei mesi sono molto promettenti – spiega Alessandro Palmieri, Presidente SIA e coordinatore dello studio – Negli uomini con disfunzione erettile di grado lieve/medio, la terapia ha successo e garantisce un netto miglioramento nel 70% dei casi. Successo significa in questo caso possibile guarigione: i farmaci contro la disfunzione erettile hanno rivoluzionato le abitudini sessuali ma restano cure “on demand”, incapaci se non in rari casi di ripristinare la funzione erettiva. Le onde d’urto invece riescono a ristabilire il meccanismo dell’erezione, consentendo il ritorno a una sessualità naturale senza necessità di programmazione dei rapporti. Si tratta però di una tecnica ancora emergente e la ricerca ha il compito di approfondire i meccanismi di azione della metodica. Per questo occorrono dati derivanti da studi multicentrici per definire gli effetti del trattamento nel lungo periodo”.
La tecnologia delle onde d’urto è stata sviluppata in Israele alcuni anni fa ed è una terapia fisica utilizzata già in altri distretti corporei, per esempio per il trattamento della calcolosi renale o come terapia antalgica. “Le onde d’urto sono onde acustiche ad alta energia – spiega Nicola Mondaini, Consigliere SIA – Vengono applicate sul pene attraverso specifici dispositivi, in sedute che durano circa dieci minuti e che vanno ripetute per un totale di sei trattamenti complessivi.
Il Gazzettino