«Tu sei una minaccia per la società» gli ha detto il giudice lunedì scorso quando lo ha condannato a 20 mesi di carcere. Ormai John Harvey, un pensionato...
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Harvey era già stato ammonito un'infinità di volte dai vertici del National Health Service, esasperati non solo dalla perdita di tempo e di denaro che i suoi falsi allarmi comportavano, ma anche perché ogni volta mandare un'ambulanza da lui significava sottrarre mezzi e personale ad altri interventi che sarebbero stati realmente necessari. Oramai i centralinisti dei vari pronto soccorso lo conoscevano bene, e spesso e volentieri gli attaccavano il telefono in faccia: lui, per aggirare l'ostacolo, era arrivato a far telefonare altre persone al posto suo. In un'occasione, per esempio, scese in strada con il volto pieno di sangue (che si era spalmato in viso per drammatizzare la situazione) chiedendo a due persone di allertare i soccorsi medici. Una volta un medico, insospettito dopo l'ennesima visita in cui "il malato" Harvey era risultato sanissimo, come sempre, lo aveva pedinato trovandolo a casa sua tutto pimpante mentre sorseggiava tranquillamente un bicchiere di whiskey. Ora Harvey avrà tempo di riflettere e di preoccuparsi, più che del carcere, di un problema da non trascurare: chi gli crederà quando starà davvero male?
«Semplicemente non capisco perché ti comporti così - gli ha detto il giudice Paul Thomas - Sei una minaccia per la società. L'unica conclusione è che, dopo aver bevuto, lo fai per pura cattiveria. Sappiamo tutti che c'è una grande richiesta di servizi sanitari urgenti per gente che sta davvero male, e tu hai messo a rischio la vita di altre persone sottraendo personale e ambulanze a chi ne aveva realmente bisogno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino