Etichette, l'allarme: «Il cibo del futuro non può essere prodotto in laboratorio»

Etichette, l'allarme: «Il cibo del futuro non può essere prodotto in laboratorio»
Filiera Italia lancia l'allarme sul sistema di etichettatura che potrebbe "colpire" prodotti di eccellenza del nostro Paese: «Non si abbassi la guardia...

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Filiera Italia lancia l'allarme sul sistema di etichettatura che potrebbe "colpire" prodotti di eccellenza del nostro Paese: «Non si abbassi la guardia sulla tutela Dieta Mediterranea contro sistemi di etichettatura penalizzanti», l'alert lanciato dal G20 dove Filiera Italia è presente insieme a Coldiretti con uno spazio di incontro e informazione sui grandi temi del settore. A una settimana dall'incontro previsto per il 21 settembre, del gruppo di lavoro del Codex Alimentarius - l'organismo della Fao che dovrà prendere una decisione potenzialmente definitiva sull'adozione di linee guida sul Front of Pack Nutritional Labelling - Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, torna a porre l'accento sul pericolo che potrebbero correre le nostre eccellenze alimentari.

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Il sistema di Nutriscore

«Se venisse introdotto un sistema di etichettatura come il Nutriscore - ha detto Scordamaglia - vedremmo premiati con un incoraggiante bollino verde cibi frutto di sintesi di laboratorio, mentre sarebbe riservato a prodotti naturali come il parmigiano o il nostro olio extravergine di oliva un allarmante bollino rosso». E la minaccia non è solo il Nutriscore ma anche altri sistemi, come quello a semaforo attivo in Gran Bretagna o il «bolino nero» sudamericano «Sistemi - ricorda il consigliere delegato - voluti da multinazionali che mirano a sostituire con la chimica alimenti frutto di una grande tradizione come è quella del Made in Italy». E conclude Scordamaglia: «La vera sfida del futuro è essere sostenibili applicando tecnologia avanzata e innovazione costante e perseguendo il modello di filiera, non certo spostando la produzione di cibo nei laboratori chimici».

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Il Gazzettino