Gianfranco Vissani, la rivelazione su Alessandro Borghese: «Sua madre mi chiese di prenderlo nel mio ristorante»

La risposta dello chef alle polemiche del collega

Gianfranco Vissani Alessandro Borghese lavoro ristorazione
Dopo le dichiarazioni di Alessandro Borghese sulla carenza di personale nel settore della ristorazione, entra a gamba tesa nel dibattito anche Gianfranco Vissani. Lo chef, spesso...

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Dopo le dichiarazioni di Alessandro Borghese sulla carenza di personale nel settore della ristorazione, entra a gamba tesa nel dibattito anche Gianfranco Vissani. Lo chef, spesso divisivo, torna sul tema introdotto un paio di mesi fa dal collega dalle colonne del Corriere e aggiunge un altro tassello alla biografia del conduttore di 'Quattro ristoranti'.

Vissani su Borghese: «Sua madre mi chiese di prenderlo nel mio ristorante»

«Vuoi diventare Alessandro Borghese? Devi lavorare sodo. A me nessuno ha mai regalato nulla. Mi sono spaccato la schiena, io, per questo lavoro che è fatto di sacrifici e abnegazione». Si era descritto così alcuni mesi fa Borghese, sollevando non poche critiche per le opinioni espresse sui giovani di oggi, poco propensi a fare sacrifici e a lavorare la sera e i weekend. «Conosco la mamma di Alessandro, Barbara Bouchet. Lei mi contattò per prendere il figlio nel mio ristorante. Come anche Angela dei Ricchi e poveri. Da me però per venire a imparare bisogna pagare e loro volevano mandarmeli gratis, ma porca… (imprecazione, ndr) gli ho risposto. E alla fine non sono venuti» ha raccontato Vissani su Mowmag, come riferisce Fanpage. Svelato questo aneddoto sul giovane collega, Gianfranco Vissani si sofferma sulle difficoltà degli imprenditori della ristorazione dopo due anni di pandemia ed espone quella che è la sua strategia contro la carenza di personale. «Alessandro è un bravo ragazzo. Ha ragione quando dice certe cose. Perché i ristoranti sono dei negrieri. Io però li faccio lavorare tre giorni a settimana e li pago 1300 euro al mese, sono ben pagati, no? Gli altri giorni giorni sto chiuso perché non abbiamo clienti, tra Covid e guerra in Ucraina». Una notizia confortante in risposta a quanti del settore lamentano stipendi da fame e orari impossibili.

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Il Gazzettino