Tutto può essere romanzato, non solo la storia di un personaggio vero o presunto che sia. La letteratura è ricca anche di luoghi che esistono in natura e che si dice...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dracula viene raccontato nel romanzo cult dello scrittore irlandese Bram Stoker nel 1897 e la sua dimora diventa il Castello di Bran, avvolto dalle nebbie “gotiche” della Transilvania, tra pipistrelli, echi lontani di grida bestiali di vittime seppellite chissà dove e ancora di personaggi vampirizzati che, si dice, potrebbero essersi trasmessi per secoli la terribile attrazione per il sangue.
Nella Romania di oggi, distrutta da guerre che hanno portato il paese alla crisi economica e che è riuscita soltanto da poco tempo a liberarsi dal fantasma di Ceaușescu, ha però ripreso vigore il turismo. Tappa necessaria, guarda caso, proprio il funesto Castello di Bran, che con l’avvento del comunismo, fu sottratto ai vecchi proprietari e reso di dominio pubblico e, in seguito, nuovamente restituito agli eredi degli Asburgo.
Proprio i nuovi proprietari, da anni, stanno però tentando di liberarsene, come se la “reliquia” del romanzo di Stoker abbia perso in qualche modo il suo fascino perverso e così il Castello di Bran è stato messo in vendita in un primo momento ad una cifra irragiungibile, 66 milioni di dollari. Visto che l’acquirente non si presentava, oggi per accaparrarsi la casa di Dracula ne bastano 12, di milioni. Chissà chi avrà il coraggio di mettere piede e tirare fuori il portafogli in quell’appezzamento di terra dove, scriveva Stoker: «Esistono creature particolari, chiamate vampiri. Qualcuno di noi ha prove della loro esistenza. Nonostante noi non abbiamo assoluta certezza riguardo alla nostra triste esperienza, gli insegnamenti e le testimonianze del passato sono prova sufficiente per persone con occhi ben aperti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino