Pancetta o guanciale? Soffritto di cipolla sì o no? Esiste la carbonara perfetta? Fino agli anni Ottanta mettere la panna nella carbonara non scandalizzava nessuno, tanto...
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Questa giornata è stata scelta dai pastai italiani di Unione Italiana Food (già Aidepi) e IPO (International Pasta Organisation) quale momento per inondare letteralmente i social network con la pubblicazione di scatti legati alla propria versione della carbonara, utilizzando gli hashtag #CarbonaraDay e #CarbonaraChallenge: su Twitter, Facebook e Instagram, 24 ore sono dedicate al #CarbonaraChallenge di chef, blogger, esperti e appassionati.
L'anno scorso la sfida a prova di padella ha coinvolto una piazza virtuale di quasi 270 milioni di persone, con 14mila contenuti pubblicati con l’hashtag #CarbonaraDay. Numeri tre volte superiori rispetto alla prima edizione del 2017. In pochi ne sono a conoscenza, ma la carbonara è il piatto più servito nel food delivery nel 2018, con quasi 6mila kg consegnati a domicilio. Ad amarla sono in particolare i Millenials: da una ricerca realizzata dalla Doxa per i pastai italiani si scopre che la carbonara è la ricetta del cuore dei 15-35 enni.
Per capire se la tradizione si stia evolvendo o no, è già da qualche anno che si propone la carbonara vegana con zafferano e farina di ceci, o gli spaghetti integrali per la carbonara futura. Lo chef Luciano Monosilio, considerato il re della carbonara, ama definirla «un piatto barocco, complesso, generoso, grasso, rotondo. Come è di per sé la cucina romana» e per il suo piatto del futuro ipotizza l’ingrediente topinambur.
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Il Gazzettino