Fa gesti osceni davanti alla telecamera dell'autovelox: automobilista condannato

Elude gli autovelox ma si lascia scappare gesti osceni: condannato
Pensava di aver trovato uno stratagemma perfetto per sfuggire agli autovelox e per questo, ogni volta che passava sotto uno dei radar, si lasciava andare anche a gesti osceni,...

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Pensava di aver trovato uno stratagemma perfetto per sfuggire agli autovelox e per questo, ogni volta che passava sotto uno dei radar, si lasciava andare anche a gesti osceni, come il dito medio, in favore di telecamera. Il suo comportamento, però, ha fatto sì che la polizia aprisse un'indagine a suo carico e alla fine per Timothy Hill, un 67enne residente a Grassington, nella regione inglese del North Yorkshire, è arrivata una condanna a otto mesi e la sospensione della patente per un anno.


A spiegare la vicenda è un comunicato della North Yorkshire Police. L'uomo, un imprenditore, aveva installato un 'laser jammer' sulla propria auto, che rendeva impossibile al radar l'identificazione della targa. Soddisfatto per aver pensato di aver aggirato la legge, Hill aveva anche mostrato, in almeno tre occasioni nel solo mese di dicembre scorso, il dito medio alla telecamera. Le immagini registrate, però, non erano sfuggite alla polizia, che aveva deciso di indagare su di lui. L'uomo, a quel punto, aveva tentato di nascondere la sua Range Rover e di gettare lo strumento in un fiume, non lontano dalla sua abitazione, ma ormai era troppo tardi per sfuggire alla giustizia.



Dopo i primi interrogatori, infatti, l'uomo aveva ceduto e ammesso le proprie colpe. Il giudice che lo ha condannato, nell'emettere la sentenza, ha dichiarato: «Questi comportamenti colpiscono il cuore della giustizia e questa condanna deve essere un deterrente per chiunque abbia intenzione di emularli». Andrew Forth, il dirigente di polizia che ha condotto le indagini, è invece stato molto più sarcastico: «Fare ripetutamente gesti osceni, pensando di farla franca di fronte alla legge, è un ottimo modo per attirare l'attenzione, ma anche per finire in galera».
 
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Il Gazzettino