Ruota della Fortuna, Giancarlo non si pente: «Le Amazzoni? F..a per me è la risposta giusta»

Non solo i vincitori passano alla storia. A volte, anche gli sconfitti vengono ricordati, soprattutto se riescono a strappare una risata. È il caso del signor...

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Non solo i vincitori passano alla storia. A volte, anche gli sconfitti vengono ricordati, soprattutto se riescono a strappare una risata. È il caso del signor Giancarlo Pelosi, 70enne di Rosignano Solvay (Livorno), che in una puntata della Ruota della Fortuna del 1995 rispose in maniera esilarante al cruciverba di Mike Bongiorno. Alla domanda «cosa fecero le Amazzoni?», rispose «vinsero battaglia grazie alla f...ga», approfittando del buco fra la lettera F e la G. Oggi, 24 anni dopo, il signor Giancarlo non si pente di niente: «Rifarei tutto. Anche perché continuo a credere che fosse la risposta giusta».


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Intervistato da LivornoToday, il 70enne ha raccontato come andarono realmente le cose: «Gli autori mettevano spesso parole a doppio senso e pensavo che anche in quel caso fosse così. Mancava solo una consonante e dissi la F di Firenze. Vidi subito il giudice Alvise Borghi morire dalle risate e capii che c’era qualcosa di strano. Così dissi “figa” ma perché pensavo che, riferito alle Amazzoni, avesse un significato particolare. Subito dopo però tutti iniziarono a ridere compresa Paola Barale che non si reggeva più in piedi».



Da allora, il signor Giancarlo è diventato un'icona, la sua risposta è rimasta nella storia e ancora oggi molti la ricordano: «Dopo la messa in onda della puntata, la scena andrò su Blob e su Scorie. Inoltre Mike la fece rivedere in una trasmissione in occasione di un anniversario di Mediaset – ha raccontato a LivornoToday – Ma devo ammettere che la celebrità è arrivata specialmente grazie a internet e a Youtube. Pensi che mi chiamano da ovunque, ultimamente anche due ricercatori dal Vietnam mi hanno omaggiato con una locandina». Il motivo del successo, secondo il signor Giancarlo, è presto spiegato: «Secondo me è stato apprezzato il fatto che il mio fu un gesto spontaneo e non studiato a tavolino».

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Il Gazzettino