A 4 anni chiama il 113 per consegnare i suoi “ciucci”: «Ora sono grande»

Il piccolo Marco consegna i suoi ciucci agli agenti
ROMA (13 gennaio) - Alla questura di Taranto hanno finito per chiamarla "operazione ciucci", prestandosi di buon grado a intervenire per quello che inizialmente al personale del...

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ROMA (13 gennaio) - Alla questura di Taranto hanno finito per chiamarla "operazione ciucci", prestandosi di buon grado a intervenire per quello che inizialmente al personale del 113 era sembrato soltanto uno scherzo. E' accaduto con l'arrivo al numero di emergenza della polizia di una telefonata insolita: «Pronto? Mi chiamo Marco. Volevo darvi i miei ciucci perché sto diventando grande, ho quasi 4 anni».




Il piccolo Marco, infatti, stanco di sentirsi rimbrottare dalla mamma («Togliti il ciuccio dalla bocca, ormai sei grande»), aveva deciso di "patteggiare": alla vigilia del quarto compleanno ha detto ai genitori che avrebbe consegnato i suoi amati "ciucciotti", ma solo alla polizia. Poi ha preso il telefono e ha chiesto ai genitori di comporre il 113. La centralinista della questura, dopo un attimo di smarrimento, ha messo in contatto la mamma del piccolo con la responsabile dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, Carla Durante, che si è volentieri prodigata per accontentare il bimbo.



«L'abbiamo soprannominata “operazione ciucci” - dice all'Ansa la dirigente della questura - La mamma mi ha spiegato che suo figlio non riusciva a togliersi il vizio del succhiotto che usava abitualmente per addormentarsi. Lo rimproverava continuamente e il bimbo ha detto ai genitori che si sarebbe privato dei ciucciotti, ben quattro, solo per consegnarli alla Polizia, di cui è un fan sfegatato».



A quel punto è scattata l'operazione. La dirigente ieri sera ha inviato due poliziotti di quartiere alla ludoteca dove era in corso la festa di compleanno di Marco. Gli agenti sono arrivati prima del taglio della torta. «La sala era piena», racconta divertita Carla Durante, «oltre ai genitori e alla sorellina, c'erano i nonni, gli zii e gli amichetti del bimbo. Tra lo stupore generale, i due poliziotti hanno chiesto al piccolo Marco i ciucci e lui, serenamente, ha preso il sacchettino con i succhiotti e li ha consegnati. Ha promesso di non utilizzarli più in futuro e in cambio ha ricevuto un berrettino della Polizia». Gli altri bimbi, incuriositi, hanno circondato gli agenti per farsi fare una foto ricordo.



«Stamattina - racconta Carla Durante - ho chiamato la mamma di Marco per sapere come era andata, se il bambino stanotte avesse dormito tranquillamente. Per il momento pare non abbia chiesto niente, sembra essersi dimenticato dei ciucci. Forse l'operazione è avvenuta con successo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino