Perseverance su Marte, a bordo anche il nome di Daniele Nardi, ecco perché

Perseverance su Marte, a bordo anche il nome di Daniele Nardi, ecco perché
Il 25 febbraio saranno due anni che Daniele Nardi, l'alpinista di Sezze, è tragicamente scomparso sul Nanga Parbat con il collega inglese Tom Ballard. Da ieri il...

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Il 25 febbraio saranno due anni che Daniele Nardi, l'alpinista di Sezze, è tragicamente scomparso sul Nanga Parbat con il collega inglese Tom Ballard. Da ieri il suo nome è approdato su Marte, a bordo del rover Perseverance che la Nasa ha spedito sul pianeta rosso per cercare tracce di vita. Lo racconta il suo amico Filippo Thiery, metereologo di Geo, scrivendo sulla sua pagina Fb: «Ben arrivato su Marte, Daniele» e pubblicando la simbolica carta d'imbarco del volo partito da Cape Canaveral e  atterrato sul cratere Jezero. «Ora, a bordo di Perseverance, da bravo astronauta moderno, come amavi definirti nell'andare a calcare pareti dove nessun essere umano aveva ancora poggiato mani e piedi, sei di nuovo all'opera nell'esplorazione, nell'apertura di nuove vie, nello spingerti ai limiti della conoscenza umana per provare a portarli... un po’ più in là. Buon viaggio sul Pianeta Rosso, Dan. Lancia uno sguardo a quel puntino azzurro in cielo, ogni tanto, così non ci perdiamo di vista».

E' una storia che commuove. L'idea è venuta a Filippo Thiery a maggio del 2019. «Mi venne spontaneo scrivere il nome di Daniele Nardi- racconta sulla sua pagina Fb -  nella lista che la NASA metteva pubblicamente a disposizione da incidere su un microchip a bordo del nuovo Rover che sarebbe stato inviato all'esplorazione di Marte, per cercare le risposte alle domande più affascinanti sul pianeta rosso, il nome del veicolo in questione non era ancora stato scelto».

«Poi, nei mesi a seguire - continua Thiery - il Rover venne battezzato con il nome di Perseverance, e a quel punto il cerchio della mia personale dedica, già motivata dall'amore per l'esplorazione dell'ignoto e per la sete di conoscenza di Daniele, non poteva chiudersi in maniera più assoluta, pensando alla caparbietà, all'insistenza e alla tenacia con cui quella fantastica testa dura ha perseguito il suo sogno, il completamento della via perfetta sullo Sperone Mummery del Nanga Parbat». 

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Il Gazzettino