Treviso, quei "burci" abbandonati sul Sile

Treviso, quei "burci" abbandonati sul Sile
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Domenica scorsa, con mia moglie, ho accompagnato degli amici con le loro famiglie per una passeggiata sulla Restera, a Treviso, armati di telecamere e telefonini, per vedere i burci, i vecchi barconi che navigavano il Sile. Abbiamo visto oche, anatre, cigni, folaghe e nutrie. Noi e i ragazzi tutti entusiasti, tutto bene fino alla centrale di Silea. Ma arrivati ai burci una delusione scioccante. Avevamo in mano il dèpliant, ritirato all'ufficio turistico di piazza Borsa a Treviso, con le foto che magnificavano il cimitero dei burci. Ma dove sono i burci? C'erano, per quello, ma coperti di melma, erbacce e addirittura di alberelli cresciuti nel tempo; io e mia moglie ci siamo trovati imbarazzati nel rispondere alle domande degli amici. Chiedo, è mai possibile che abbiano inaugurato le passerelle (molto belle) con le autorità di tutti gli enti, ma che nessuno di questi abbia guardato sotto le loro scarpe per vedere la situazione? O guardavamo solamente le telecamere? La melma (tra l'altro antico nome di Silea), ci può stare, le erbacce anche, ma gli alberi cresciuti nei burci, no. Sono anni che ci sono e nessuno provvede alla loro rimozione. E mai possibile? I turisti fanno le foto, le mostrano e questa non è una buona pubblicità per lo stato di abbandono del nostro bellissimo territorio.


Renato Stefani
 

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Il Gazzettino