Cambio orario del Mestre-Noale, per Spinea e Salzano vantaggi zero

Cambio orario del Mestre-Noale, per Spinea e Salzano vantaggi zero
Caro Gazzetino, domenica scorsa, 13 aprile, Trenitalia ha modificato l'orario dei treni-navetta tra Noale e Mestre. Prima partivano ai minuti 2, 26 e 43 di ogni ora, quindi...

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Caro Gazzetino,

domenica scorsa, 13 aprile, Trenitalia ha modificato l'orario dei treni-navetta tra Noale e Mestre. Prima partivano ai minuti 2, 26 e 43 di ogni ora, quindi con intervalli più o meno regolari, adesso ai minuti 2, 9 e 26, riducendo di fatto la frequenza da un treno ogni 20' a uno ogni mezzora. Tra l'altro il treno del minuto 2 arriva da Bassano, spesso in ritardo, per cui il treno-navetta che dovrebbe partire da Noale al minuto 9 spesso dovrà aspettarlo e accodarsi. E' quello che è successo sia ieri che oggi.




Lunedì 14 quasi nessun utente era informato del cambiamento, ma poi ho scoperto che la modifica è dovuta ad una richiesta degli utenti di Salzano e Spinea: io non vedo nel nuovo orario alcun vantaggio nemmeno per loro: a Salzano prima passava ai 31 e 48, attesa massima 43minuti, adesso ai minuti 14 e 31, attesa massima 43minuti. Lo stesso per Spinea.



Mi rendo conto della difficoltà di pianificare degli orari che soddisfino le diverse esigenze, soprattutto su una linea parzialmente a binario unico, ma ritengo che il nuovo orario sfavorisca molti più utenti di quello precedente. In ogni caso la soluzione per venire incontro agli utenti di Salzano e di Spinea sarebbe quella di sostituire il regionale veloce del minuto 2 con un regionale che fermi in TUTTE le stazioni.



D'altronde se la filosofia è quella di fornire un servizio pubblico per togliere auto dalle strade, tale servizio dovrebbe essere capillare (ripeto: TUTTE le stazioni, non si è mai sentito di una metropolitana che salta qualche fermata) e continuo. Se l'ultimo treno torna da Venezia alle 20.56, è evidente che se volessi fermarmi a cena a Venezia o Mestre sarei costretto ad usare l'automobile. Un servizio pubblico dovrebbe assicurare la possibilità di viaggiare a qualsiasi ora, magari con attese anche di 2 ore, ma comunque senza interruzioni nel servizio. Nell'immediato mi auguro che Trenitalia possa tornare sui suoi passi. Spero che in un futuro non troppo remoto il trasporto pubblico si basi su analisi costi/benefici (più treni = meno auto = minori costi di gestione delle strade) e non su criteri di bilancio tipici di un'azienda privata. Leonardo Ghedin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino