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vi segnalo una triste vicenda che ritengo una brutta figura per un canile... dopo avere adottato un cane per 6 mesi, un animale per così dire "difficile", averlo seguito con passione e dedizione nonché con lezioni in casa di educatori, una giovane donna mestrina, in una giornata di forte stress coronata pure da qualche morso del cagnolino stesso (a lei e a un amico) stremata riporta il cane indietro al Rifugio sentendosi incapace di gestirlo. Ma, subito dal giorno seguente si pente per l'errore e rivuole l'amato 4zampe.
ll suo amico contatta il Rifugio del Cane scusandosi e proponendo un incontro per risolvere a breve. La giovane si tranquillizza. Tuttavia la notte non chiude occhio pensando al suo cucciolotto lì dentro e invia messaggi su Whatsapp ad una volontaria/amica del canile. I toni della volontaria si rivelano freddi e poco empatici sin da subito. A quel punto, dopo 3 giorni di lutto, lei telefona disperata al canile per riprendersi il cane.
.E niente.....
- Deve chiamare al "pomeriggio" che c'e la responsabile di "giornata"... Se fosse per me, glielo ridarei subito il cane, ma sono "solo" un dipendente.
La giovane in ansia appena puo' molla il lavoro di corsa per arrivare giusta per il famigerato orario visite 15-17 del Rifugio, per recuperare il suo cagnolino.
E...niente... non era già più suo.
Era già stato fatto il cambio di proprietà quella mattina...
Ritengo quindi non un Rifugio questo di San Giuliano, ma ben altro.
Lasciata fuori dal cancello e diffidata del fare nuove adozioni d cani, le viene comunicato che il cane è stato dato via. La donna stordita da quella sentenza orribile che le trafigge il cuore, rimane mezzora fuori dal cancello con le lacrime, la volontaria era con i tempi stretti per fermarsi oltre.
Giulia Nascimben
Mestre Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino