La Fiamma non era un simbolo fascista, ecco perchè Almirante la adottò

La Fiamma non era un simbolo fascista, ecco perchè Almirante la adottò
In questi giorni di tutt'altro che entusiasmante campagna elettorale, è emersa una polemica sulla presenza della fiamma tricolore nel simbolo di Fratelli d'Italia....

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In questi giorni di tutt'altro che entusiasmante campagna elettorale, è emersa una polemica sulla presenza della fiamma tricolore nel simbolo di Fratelli d'Italia. La senatrice Segre e il segretario del Partito democratico Letta chiedono a Giorgia Meloni di toglierla perché retaggio del fascismo. In realtà la fiamma tricolore non è un simbolo fascista. È vero, venne scelta da reduci della Repubblica Sociale Italiana che fondarono il Movimento Sociale Italiano nel dopoguerra, ma che, pur non rinnegando la loro provenienza storica e politica, si impegnarono a non essere gli eredi del fascismo repubblicano, ma cercarono di costruire una destra italiana classica, cioè democratica e occidentale, nonostante l'emarginazione subita in parlamento. Secondo un esponente missino dell'epoca, Cesco Giulio Baghino, la fiamma fu un'idea originale priva di rapporti col passato. Forse Almirante la adottò perché gliela propose un mutilato di guerra che però non aveva combattuto per Salò. Nulla a che fare, dunque, con i simboli mussoliniani, come il fascio littorio o l'aquila romana. A mio parere Letta continua a sbagliare attaccando l'avversaria con la mobilitazione antifascista. Credo che dovrebbe, piuttosto, tentare di convincere l'elettorato a votare PD in base a un programma utile per l'Italia, per esempio potrebbe ricordare alla Meloni che l'atlantismo da solo non basterebbe se un giorno diventasse presidente degli Stati Uniti un personaggio alla Donald Trump e che occorre, quindi, anche un forte e convinto europeismo perché, al contrario di cosa pensano i sovranisti, gli interessi del nostro Paese sono nell'Unione Europea.


Mauro Cicero
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Il Gazzettino