La mia odissea in Croazia per effettuare il tampone: attendo ancora l'esito

La mia odissea in Croazia per effettuare il tampone: attendo ancora l'esito
Caro Gazzettino, mi chiamo Claudio Paggiarin e sono residente a Venezia. Sono uno dei numerosi italiani che volentieri, da diversi anni, trascorrono le proprie vacanze in...

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Caro Gazzettino,
mi chiamo Claudio Paggiarin e sono residente a Venezia. Sono uno dei numerosi italiani che volentieri, da diversi anni, trascorrono le proprie vacanze in Croazia.

Anche quest'anno, malgrado le tentazioni e le spinte per la rinuncia alla prenotazione - Valun (in foto), isola di Cres, dal 16 al 22 agosto - ho voluto comunque dare fiducia al sistema croato e in particolare a quello sanitario.
Prima di partire, il 14 agosto scorso, ho prenotato un tampone a pagamento, circa 93,00 con esito entro le 24 ore, non solo per garantirmi il rientro e la ripresa dell'attività lavorativa in tranquillità, ma anche con l'idea di contribuire allo sforzo che il sistema sanitario croato stava facendo. Purtroppo così non è stato. Per precauzione, il tampone era stato prenotato per il 21 agosto, il giorno prima del rientro, e in tale data, alle 09:00 mattino, mi sono presentato all'ambulatorio di Turion 26 a Cres.
Al momento dell'arrivo, assieme ad altri turisti in attesa, mi resi conto che non tutte le prenotazioni avevano avuto un seguito e che sarebbe bastato comunque presentarsi lì, pagare il dovuto, per poter effettuare l'esame. Un primo segnale d'allarme: e che ne è della prenotazione? Per le attività legate all'esame SARS-CoV-2 erano presenti soltanto due persone: una per l'accoglienza, la distribuzione moduli, le fotocopie, l'incasso dei soldi, la trascrizione nominativi su etichetta e la stampa della fattura/ricevuta; l'altra, all'esterno del fabbricato, per effettuare il tampone vero e proprio. Dal momento dell'arrivo all'esecuzione dell'esame, circa 25 minuti. Non male mi dissi. Ma al momento di consegnare il modulo compilato un secondo segnale mi avrebbe dovuto far capire che le cose sarebbero andate diversamente. L'addetta all'accoglienza ha fatto presente che, stante le numerose richieste, l'esito dell'esame avrebbe potuto essere trasmesso oltre le 24 ore indicate (promesse!) inizialmente.
Beh, mi dissi, per fortuna che ho anticipato di 24 ore...

Oggi è domenica 23 agosto e sono da poco passate le 14:30; circa 53 ore dopo aver effettuato il tampone, e nessuna comunicazione è pervenuta dall'ambulatorio o dal laboratorio di analisi. Ho già inviato due mail all'indirizzo indicato, ma inutilmente. Ieri, 72 ore dopo l'esame, non mi sono presentato al lavoro, rinviando gli appuntamenti già fissati. Spiace dover lamentare il ritardo e l'assenza di comunicazione da parte dell'ufficio sanitario croato. Spiace dover rimettere in discussione la fiducia data alle istituzioni per lo svolgimento di un servizio essenziale, specie se a pagamento. Spiace, infine, per le due volenterose addette che ho visto impegnate quella mattina alle quali non posso negare il mio apprezzamento per la dedizione manifestata, ma entro un sistema probabilmente disorganizzato e con scarso organico. Prevedendo il peggio, domenica al centro istituito qui a Venezia ho effettuato un secondo tampone, gratuito, con esiti che dovrebbero pervenire entro mercoledì... ma probabilemnte anche prima.
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Il Gazzettino