Ristoranti, lavoro rifiutato: «A 48 anni ho deciso di non farmi sfruttare più da nessuno. Guadagno poco? Pazienza»

Ristoranti, lavoro rifiutato
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Buongiorno 
Sono una donna di 48 anni, mamma e lavoratrice, da ben 34 anni purtroppo il mio percorso di studi è stato deviato da problemi economici familiari e come tanti di ieri e di oggi ho abbandonato temporaneamente gli studi per lavorare e aiutare la famiglia. Ho iniziato come cameriera e barista e già allora il mio datore non versava contributi e ti sfruttava. Sono riuscita negli anni a cambiare lavoro, terminando gli studi da educatore. Ma anche li la precarietà non aiutava chi era in difficoltà. Oggi, purtroppo, posso solo rientrare in alcune cooperative e graduatorie da babysitter perché non ho la laurea ma un titolo equipollente. In questi anni ho continuato a lavorare, anche con contratti a chiamata, come barista ma ad un certo punto ho detto "basta, non voglio più farmi sfruttare"  nè dai datori di lavoro nè dai governi.

Ho preferito rinunciare all'auto e ad altri suppellettili e a qualche settimana di ferie, ma ho deciso che non arricchirò più nessuno a spese della mia salute per cui appoggio i giovani che non si abbassano a tutto perché la storia deve cambiare. E per cambiare una volta erano nati i sindacati e gli scioperi che ormai sono solo politica a favore dei ricchi...la vita di ognuno ha un valore e non dipende dal conto in banca.


Grazie della ascolto una cittadina stanca di una falsa democrazia.


Dardani


 

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Il Gazzettino