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A sentire gli organi di informazione sembra che in Italia in questi giorni non sia accaduto nulla se non il rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti. Purtroppo bisogna leggere o stare a sentire con attenzione per focalizzare che è stato un concluso il contratto per uno solo dei comparti del pubblico impiego, ministeriali ed enti pubblici economici, che comprende circa 250mila dipendenti nemmeno un decimo del totale: gli aumenti, le loro modalità di corresponsione riguardano questi lavoratori.


Per gli altri? Bisogna attendere le prime settimane del 2018. Altro che legame con le elezioni per condizionare il voto dei pubblici dipendenti: ci fossero dubbi sulla considerazione in cui è tenuto il comparto dei lavoratori pubblici, il governo uscente e l'algida ministra Madia si sono ben guardati dal rispettare scadenze, impegni presi specie dall'ex-premier Renzi...I destini della pletora del personale degli enti locali, della sanità e della scuola, incluse ovviamente le relative famiglie,o
 non interessano né a chi ci governa né alle cosiddette opposizioni.

Ormai per qualunque datore di lavoro, pubblico o privato, il personale è l'unico costo che possa essere impunemente ridotto. Con buona pace per l'appellativo di capitale umano, locuzione con cui qualche decennio fa ahinoi si era tentato di nobilitare l'apporto del fattore lavoro ai processi produttivi assimilandolo in maniera infelice al capitale.
Distinti saluti

Giuseppe Barbanti
via Bruno Nao, 24 30174 Mestre
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Il Gazzettino