​Nuovo importante risultato di Fervicredo in tema di adeguamento del vitalizio

Nuovo importante risultato di Fervicredo in tema di adeguamento del vitalizio
MESTRE - “Le ingiustizie da sanare ancora largamente esistenti in tema di trattamento delle Vittime dimostrano che il nostro lavoro, purtroppo, serve ancora, serve sempre,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MESTRE - “Le ingiustizie da sanare ancora largamente esistenti in tema di trattamento delle Vittime dimostrano che il nostro lavoro, purtroppo, serve ancora, serve sempre, serve tanto. E noi continuiamo a lavorare per questo, senza sosta. Oggi un altro passo avanti è stato fatto, e se pur questo non si avvicina neppure a quanto dovuto a chi ha servito onorevolmente il Paese, ogni singola Vittima o Familiare di Vittime che ottiene giustizia sul piano amministrativo restituisce un minimo senso e concreto significato all’attenzione dovuta dallo Stato”. Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), commenta così un importante risultato raggiunto dalla Onlus, grazie all’assistenza dell’avvocato Luigi Elefante, nell’interesse dei Familiari di una delle Vittime del primo attentato di mafia, la drammatica strage di Ciaculli, che nel lontanissimo 30 giugno del 1963 vide sette Appartenenti alle Forze dell’Ordine dilaniati dallo scoppio di un’auto bomba. “Il tragico fatto – spiega l’avvocato Elefante - avvenne ben prima dell’entrata in vigore della Legge che nel 1990 codificò le norme a favore delle Vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. E questo ha comportato che alle Famiglie delle Vittime non sia stato riconosciuto il trattamento dovuto alle Vittime di mafia, ma piuttosto quello dovuto alle Vittime del Dovere che prevede un vitalizio di importo minore. Fino ad oggi. Perché a Palermo, con 5 sentenze gemelle, abbiamo ottenuto pronunce con le quali sono stati finalmente attribuiti ai Familiari di uno dei Morti della strage i benefici previsti per le Vittime della criminalità organizzata, riconoscendo lo status al loro congiunto, con il conseguente adeguamento del relativo vitalizio”.


“Un’atto di giustizia per una Famiglia che fin qui non ha avuto quanto gli sarebbe spettato – aggiunge Schio -. Una notizia per cui esprimiamo grande soddisfazione, soprattutto per la sua specifica valenza di attribuzione del corretto status alle Vittime, che si inserisce nel più vasto ambito delle numerose battaglie legali che stiamo portando avanti per l’adeguamento dei vitalizi. Una vera e propria crociata, condotta grazie all’impareggiabile professionalità dell’avvocato Elefante, finalizzata ad ottenere per tutte le Vittime del Dovere il riconoscimento del nuovo importo dell’assegno vitalizio che, a fronte dei 258 euro previsti nella legge istitutiva del contributo, la 407 del 98’, nel 2003 è stato aumentato a circa il doppio, e precisamente a 500 euro mensili. Eppure, incredibilmente la previsione non viene applicata, tanto che dopo oltre 13 anni i vitalizi sono ‘bloccati’ e Fervicredo si è quindi fatta carico di promuovere decine e decine di cause davanti al Tribunale del lavoro in tutta Italia perché i nostri iscritti ottenessero, finalmente e doverosamente, l’adeguamento del loro assegno vitalizio. Vinciamo queste cause una dopo l’altra, a decine, e aspettiamo che al più presto sia previsto ex lege l’adeguamento dell’assegno vitalizio alla misura prevista nel 2003”. “Oggi una pronuncia di tipo diverso – conclude Schio -, che assicura ai Familiari di una Vittima di mafia il trattamento dovuto a causa di tale status finora non riconosciuto. Ma, come ripetiamo sempre, le Vittime della violenza o degli incidenti che hanno donato la vita e la salute nell’interesse dello Stato e dei cittadini meritano uguale e doverosa attenzione, indipendentemente dalla qualifica formale che si voglia attribuire alle drammatiche cause che stanno alla base del loro dramma. E’ il minimo che si possa fare per chi ci ha donato tutto, e non dovrebbe essere tollerato che per ottenere quel minimo segno di solidarietà si debba combattere fin dentro alle aule di un tribunale”.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino