Egregio direttore, credo che il fascismo non possa essere derubricato come un'etichetta da poter applicare a qualsivoglia...
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Egregio direttore,
credo che il fascismo non possa essere derubricato come un'etichetta da poter applicare a qualsivoglia avversario politico a seconda dei propri interessi. Penso con orrore alle manganellate e l'olio di ricino, rifilato dalle squadracce fasciste agli avversari, per non parlare dei libri bruciati nelle pubbliche piazze, perché non graditi al regime. Al ministro Roccella in pratica è stata usata una deriva di quelle forme. Lei nel presentare il suo libro non aveva ancora proferito nessun verbo e se proprio vogliamo qualificare quella situazione, da donna impegnata, con quel libro intendeva dichiarare una sua idea, sbagliata o giusta che fosse, ma le è stato proibito: proprio come quando i libri si bruciavano, per quanto mi riguarda questo è fascismo.
Da figlio di un vecchio socialista ormai scomparso, aborro questi comportamenti, altro che libera contestazione democratica.
Ugo Doci
Mestre
Caro lettore,
sono d'accordo: è sbagliato, non solo dal punto di vista storico ma anche sostanziale, definire fascista la violenta contestazione messa in atto contro Eugenia Roccella.
Il Gazzettino