Lettera della disperazione: senza lavoro sono diventato un fantasma

Lettera della disperazione: senza lavoro sono diventato un fantasma
Buongiorno, scrivo questa lettera per me stesso e per tanti che come me stanno cercando di recuperare un minimo di...

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Buongiorno,


scrivo questa lettera per me stesso e per tanti che come me stanno cercando di recuperare un minimo di dignità. La nostra società è diventata un luogo dove non esiste più una speranza del domani. La mia storia è la storia di tanti che hanno perso tutto, famiglia, lavoro e soprattutto la fiducia nelle istruzioni. Non sono qui per chiedere assistenzialismo, non è la mia aspirazione. Si fa un gran parlare in questi giorni, di manovra economica, di Europa, di reddito di cittadinanza e di come far ripartire un paese.

Beh, non è mia presunzione parlare di soluzione, ma di una cosa sono sicuro, la maggior parte di chi come me soffre una condizione di disagio e di estrema povertà, altro non auspica che potere avere la possibilità di un lavoro che gli consenta di tornare a vivere potendo far fronte a ciò che dovrebbe essere un diritto inalienabile, una casa e un progetto di futuro da trasmettere ai propri figli. Sono diventato un fantasma, un figlio di nessuno, "Senza fissa dimora", questo è il termine che definisce un uomo come me.

La conseguenza di tutto ciò è un vivere alla giornata, lontano da ogni forma di affetto e comprensione. Non poter essere padre è qualcosa che ti distrugge dentro, non c'è nessuna possibilità di vivere un sentimento, è la cancellazione di se stessi. Spero che quanto scritto, possa trovare uno spazio sul vostro giornale, perche' vivere altri giorni così è come essere già un po' morti.

Grazie per la vostra attenzione e che il cielo mi aiuti.

Gianpiero 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino