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oggi domenica 19 attorno alle 12.15 mi son trovato a percorrere il ponte di legno dei barconi sul Sile che porta in direzione Casier. E’ da tempo solo pedonale con evidenti cartelli all’inizio ed alla fine che invitano a scendere dalle biciclette e procedere a piedi.
Nel tempo di percorrenza dell’intero tratto a piedi ho incrociato 18 ciclisti probabilmente analfabeti o con vista deficitaria che come nulla fosse non si sono staccati dalla sella e tantomeno dai pedali. L’età variava da circa 35 a circa 55 anni, quindi il menefreghismo giovanile non può essere usato come scusa.
Tra questi anche un papà che costringeva il piccolo a pedalare al suo seguito. Ho invece incrociato un ragazzino di età di circa 10 anni che da solo spingeva la sua bici. Speriamo che l’altro piccolo, crescendo, prenderà esempio non dal padre ma da questo ragazzino. Non riporto per eleganza le risposte che io ed un altro signore abbiamo ricevuto facendo notare che il ponte va percorso a piedi. Posso solo soffermarmi sull’accento sempre trevigiano. Sicuramente una parte di questi signori sarà stata parte attiva nelle discussioni da bar contro italiani di altre regioni che da furbi non seguono le regole.
Dimenticavo..ho ancora un segno sulla gamba perché uno di questi ‘corridori’ per non perdere di un metro ‘il gruppo’ al posto di aspettare il mio passaggio con calma non si è fatto problemi ad urtarmi senza fermarsi.
Lettera firmata
A. F. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino