Vongole, lupini, fasolari, cappelunghe e telline a rischio ancora una volta per colpa dei cambiamenti climatici. Scatta l'allarme dei pescatori per gli interventi di...
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Nei prossimi mesi, spiega Fedagripesca, il mare diventerà un cantiere a cielo aperto dove recuperare milioni di metri cubi di sabbia da riversare sulle spiagge per effettuare un ripascimento. Un po' quello che è stato fatto per le mareggiate che devastarono le coste nell'ottobre 2018 e in primavera del 2019. A preoccupare gli operatori del settore sono i prelievi massicci da dune sabbiose in mare dove sono presenti fauna e habitat importanti per l'ecosistema marino e per l'economia ittica; a questo si aggiungono le diverse opere infrastrutturali in programma in vista della nuova stagione turistica. «Ben vengano interventi a difesa dell'economa turistica», fanno sapere i consorzi di gestione di Chioggia e Venezia, «ma se non tengono conto dell'impatto sui sedimenti e sulla risorsa ci sarà la chiusura di centinaia di imprese».
A soffrire del 'mal da ripascimento' è tutta l'Italia. «Ogni volta che si interviene con spostamenti di sabbia la pesca ne risente, spiega l'associazione, perché la sabbia viene presa in mare dove c'è, spesso anche a largo, e non sempre è lo stesso tipo che si trova a ridosso della riva.
Il Gazzettino