Roma, violentava la nipote di 10 anni in una tenda nei giardini pubblici: nonno condannato

Roma, violentava la nipote di 10 anni in una tenda nei giardini pubblici: nonno condannato
Piantava una tenda in mezzo a un parco pubblico, a un passo dalla Collatina, e poi giocava a fare lindiano con la nipotina. Lui, con l'aria da capotribù, si fingeva...

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Piantava una tenda in mezzo a un parco pubblico, a un passo dalla Collatina, e poi giocava a fare lindiano con la nipotina. Lui, con l'aria da capotribù, si fingeva Toro Seduto, e spingeva pian piano la piccola a calarsi nei panni della sua amata. Ma erano gesti di amore al veleno quelli che un pensionato romano di 70 anni ha riservato per mesi alla nipotina di 10 anni. Nella tenda l'anziano avrebbe organizzato giochi perversi che l'altra mattina gli sono costati la condanna a otto anni di carcere per violenza sessuale aggravata. Il pm Cristina Macchiusi ne aveva chiesto uno in più, nove anni.  Le attenzioni morbose del nonno sulla bambina erano cominciate un paio di anni fa a casa, in un elegante appartamento al Collatino. Era il nonno a prendersi cura della piccola quando i genitori erano impegnati al lavoro, specie d'estate con le lezioni sospese. Ma sua moglie vigilava su tutto e così il pensionato ha pensato di coinvolgere la piccola fuori da casa, nei giardini pubblici, dove nessuno si sarebbe insospettito. Allora ha acquistato una piccola tenda e rispolverato,  il gioco degli indiani. Lì dentro nessuno avrebbe osato curiosare. Le passeggiate al parco però sono diventate  un incubo per la bambina. Dei disegni strani, i pianti improvvisi, la ritrosia a restare a dormire dai nonni, hanno fatto insospettire i genitori della vittima, che scoperta la verità, hanno deciso di denunciare i loro sospetti in procura. Il fascicolo é finito sulla scrivania del pm Vincenzo Barba. Per il nonno molesto però non sono serviti neanche provvedimenti cautelari urgenti, come il divieto di avvicinamento. La stessa famiglia della piccola, scoperti gli inganni del nonno, lo hanno isolato e fatto sbarramento per proteggere la bambina. 

 
L'AMMISSIONE

L'anziano, d'altra parte, sotto interrogatorio non si é difeso raccontando altre bugie. Ha ammesso carezze e baci inopportuni. «Non mi rendevo conto di sbagliare», ha detto, «Chiedo scusa».  L altra mattina la sentenza dei giudici della seconda sezione penale. I magistrati non hanno avuto dubbi sulla ricostruzione dei fatti una volta riascoltata la testimonianza della bambina, acquisita in un audizione protetta in presenza di una psicologa infantile.  Sono oltre cento le sentenze di condanna emesse ogni anno dal tribune di Roma per gli abusi sessuali su minori consumati  tra le mura domestiche, commessi per lo più da nonni, papà e zii. Il numero aumenta se si calcolano le vittime di familiari acquisiti.  In procura é stato creato dallo scorso anno un turno anti violenza affinché magistrati esperti del settore potessero intervenire subito in caso di segnalazione da parte delle forze di polizia. Di recente altri due nonni in odore di pedofilia sono finiti a processo. Uno è stato denunciato dalla nipote ormai liceale, vinta dai brutti ricordi dell'infanzia e finita nel vortice dell'anoressia. Per un altro nonno, un settantacinquenne dell'Eur, la segnalazione era partita da una scuola media. Un'insegnante ha origliato lo sfogo di una bambina con un'amichetta. L'anziano da anni intratteneva la nipote facendole anche vedere film hard. «E' il nostro segreto. Se parlerai, il nonno morirà». l'ammoniva.
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Il Gazzettino