Renzi: «Vigili malati il 31 dicembre? Come è possibile in un Paese dove si guarisce dall'ebola»

Renzi: «Vigili malati il 31 dicembre? Come è possibile in un Paese dove si guarisce dall'ebola»
Si apre una settimana cruciale nel corpo della polizia locale di Roma Capitale, proprio mentre il premier Matteo Renzi lancia un appello alla serietà e, commentando il caso dei...

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Si apre una settimana cruciale nel corpo della polizia locale di Roma Capitale, proprio mentre il premier Matteo Renzi lancia un appello alla serietà e, commentando il caso dei vigili ammalati nella notte di Capodanno, si chiede ironicamente come questo possa avvenire «in un Paese dove si guarisce dall'ebola».


Da lunedì, dunque, prenderanno il via le prime audizioni dei vigili urbani coinvolti nel caso di assenteismo. In Campidoglio arriveranno anche gli ispettori del ministero della Funzione Pubblica, inviati dal ministro Marianna Madia che nei giorni scorsi ha promesso «azioni disciplinari» per «colpire gli irresponsabili».



Intanto non accenna a placarsi la polemica politica, con l'opposizione che parla di «vicenda montata mediaticamente» ed i sindacati che chiedono le dimissioni del sindaco Marino che ieri ha aperto all'ipotesi licenziamenti per il caos di Capodanno. E nuove norme proprio sulla licenziabilità nel pubblico impiego vengono annunciate da Renzi «dentro la legge delega» tra febbraio e marzo.



Nel frattempo prendono il via le audizioni dei caschi bianchi. I primi ad essere sentiti saranno quei 44 agenti «che non hanno fornito alcuna giustificazione all'assenza ai turni della notte di Capodanno», come scrive in una nota il vicesindaco, Luigi Nieri.



Dovranno dare spiegazioni del perchè la notte tra il 31 e l'1 non erano in turno, come previsto dal piano stilato dal comandante Raffaele Clemente. In quella notte, con il concertone al Circo Massimo e gli spettacoli ai Fori Imperiali, erano previsti in strada - stando ai numeri riferiti dal Campidoglio - 905 agenti. Di questi, 767 (85%) non si sono presentati al lavoro. La maggior parte di loro, 571 (pari al 75%), si è data malata, mentre gli altri hanno comunicato di essersi assentati per donazione sangue, legge 104, legge 53 e art. 19. «È evidente - sottolinea Nieri - che il dato complessivo dell'85% di assenze al turno resta inaccettabile e va indagato in generale. In particolare, il dato medio delle assenze per malattia registrato in questo periodo dell'anno si aggira intorno al 6-7% e dunque si discosta in maniera macroscopica dal dato del 75% di malattia registrato quest'anno».



Parte dunque l'«operazione chiarezza» mentre la commissione interna guidata dal vicecomandante Raffaella Modafferi prosegue l'indagine interna, che sarà affiancata dagli ispettori del ministero, addetti al monitoraggio e al supporto. Intanto tra sindacati e Campidoglio ormai è scontro frontale. Mauro Cordova dell'Arvu invita il primo cittadino a «licenziare Clemente» e a dimettersi «se vuole veramente bene a Roma».



All'attacco anche Cgil, Cisl e Uil. «Il sindaco continua ad infangare ciò che non conosce», afferma il segretario locale della Cisl-Fp, Giancarlo Cosentino. «Anzichè promuovere momenti di confronto per trovare le giuste soluzioni il sindaco torna a minacciare i licenziamenti», registra invece Claudio Di Berardino della Cgil. Per la Uil la commissione del Campidoglio è al lavoro solo nel tentativo di «trovare tra le pieghe di qualche certificato un capro espiatorio da sacrificare». Ed infine la stoccata di Francesco Storace, segretario della Destra: «Sui vigili stiamo parlando di una cosa che è stata montata mediaticamente».
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Il Gazzettino