Vigile in mutande: timbrava il cartellino e tornava a casa. Assolto

Il “vigile in mutande” Alberto Muraglia, che timbrava il cartellino e tornava a casa all'interno del Comune di Sanremo, finito sotto inchiesta...

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Il “vigile in mutande” Alberto Muraglia, che timbrava il cartellino e tornava a casa all'interno del Comune di Sanremo, finito sotto inchiesta nell'indagine della Gdf sui furbetti del cartellino, è stato assolto con rito abbreviato durante l'udienza preliminare. Per il giudice, «il fatto non sussiste». Lo stesso procedimento si è chiuso con 10 assoluzioni, 16 rinvii a giudizio e altrettanti patteggiamenti. Tra le accuse quella di truffa ai danni dello Stato.



Tempo fa, era stato rispinto il ricorso presentato da Muraglia. Il licenziamento deciso dal Comune era stato infatti considerato legittimo poiché fondato su «condotte gravi, in quanto connotate da natura non solo dolosa, ma addirittura fraudolenta». Al 
“vigile in mutande”, diventato (suo malgrado) potente icona mediatica dell’inchiesta della Guardia di finanza sui «furbetti del cartellino», è toccata la stessa sorte di altri ex comunali che si sono rivolti al giudice del lavoro. Finora soltanto in un caso, quello dell’ex capo dei notificatori Mirko Norberti, l’ha spuntata il dipendente. Ma per un vizio di forma: la mancanza della firma sul provvedimento disciplinare consegnato «brevi manu» all’interessato. Norberti è stato quindi reintegrato, ma con spostamento all’Anagrafe.
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Il Gazzettino