Denis Verdini è stato condannato a 9 anni di reclusione. Il senatore di Ala Denis Verdini, il deputato di Ala Massimo Parisi, e altri nove condannati, nel processo per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La condanna è stata inflitta per i reati relativi alla truffa ai danni dello Stato per i contributi pubblici all'editoria percepiti dalla società Toscana di Edizioni srl, che pubblicava "Il Giornale della Toscana". Verdini, Parisi e gli altri condannati in primo grado dovranno anche risarcire i danni cagionati alla Presidenza del Consiglio dei ministri che verranno liquidati «in separata sede».
I condannati dovranno pagare anche le spese legali sostenute dalla Presidenza del Consiglio dei ministri stabilite in 20 mila euro.
Il Tribunale ha ordinato anche nei confronti di Verdini, Parisi e di altri cinque condannati «la confisca della somma di euro 4.049.022,00, corrispondenti ai contributi erogati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri alla Sette Mari scarl per gli anni di competenza 2008-2009». Il Tribunale di Firenze, con la sentenza emessa per il crack della Banca Credito Cooperativo fiorentino, ha dichiarato «interdetti in perpetuo dai pubblici uffici» Denis Verdini, senatore di Ala, e gli imprenditori Roberto Bartolomei e Riccardo Fusi.
La stessa pena è stata inflitta anche a altri sei condannati su 34 imputati. Verdini, Fusi, Bartolomei e altri 12 condannati sono stati dichiarati «inabilitati all'esercizio di un'impresa commerciale ed incapaci di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di anni dieci». Verdini, Massimo Parisi e altri nove condannati sono stati dichiarati «incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per un arco temporale pari alla durata della pena a ciascuno inflitta» relativamente ai reati per la truffa ai danni dello Stato per i contributi pubblici all'editoria.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino