C'era veleno nelle buste sospette recapitate lo scorso aprile ad alcune tra le più importanti aziende alimentari italiane, tra cui Lavazza, Ferrero, Illy, Balocco e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tentata estorsione, il reato ipotizzato nei confronti degli autori, rimasti ignoti, tanto che ora l'indagine potrebbe essere archiviata. Secondo Alessandro Barge, professore di Chimica organica all'Università di Torino, nelle buste c'erano 0,012 grammi di oleandrina.
«Come saprete - continuava la lettera - è molto semplice introdurre un po' di veleno, in polvere o liquido, in uno dei vostri prodotti che si trovano sugli scaffali dei supermercati. Riuscite ad immaginare gli effetti disastrosi, per l'immagine della vostra compagnia, se i clienti iniziassero a morire avvelenati. Quindi, pensateci».
Nella lettera si faceva riferimento anche ad una scadenza, quella del 20 maggio. L'ultimatum è ormai scaduto da oltre due mesi. Per questo motivo i pm Emilio Gatti e Paolo Scafi potrebbero anche decidere di archiviare l'inchiesta, per la quale si è mossa anche l'Eurojust dell'Aja, con una riunione - lo scorso 30 aprile - tra gli investigatori di dieci Stati europei, dal momento che buste analoghe erano state recapitate anche ad altre aziende straniere.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino