«Rubare» e diffondere i documenti riservati della Santa Sede è stato «un reato». Così il Papa definisce all'Angelus il caso Vatileaks. «So che molti di voi sono stati...
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«Questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi.
Il Papa all'Angelus parla apertamente del caso Vatileaks.
C'è il «rischio», anche oggi, di mettere al primo posto, anzichè Dio, «la propria vanagloria, il proprio tornaconto». Lo ha sottolineato il Papa all'Angelus richiamando il Vangelo di oggi in cui Gesù condanna i difetti degli scribi e dei farisei, «superbia, avidità e ipocrisia». Sotto le le «apparenze solenni» dei dottori della legge «si nascondono falsità e ingiustizia». «Anche oggi - ha rilevato il Papa - esiste il rischio di assumere questi atteggiamenti. Ad esempio, quando si separa la preghiera dalla giustizia, perchè non si può rendere culto a Dio e causare danno ai poveri. O quando si dice di amare Dio, e invece si antepone a Lui».
Ma il Papa all'Angelus ha parlato anche di carità: «Quella vera si fa non da quello che ci avanza ma da quello che ci è necessario. Di fronte ai bisogni del prossimo, siamo chiamati a privarci di qualcosa di indispensabile, non solo del superfluo; siamo chiamati a dare il tempo necessario, non solo quello che ci avanza; siamo chiamati a dare subito e senza riserve qualche nostro talento, non dopo averlo utilizzato per i nostri scopi personali o di gruppo».
Nell'ambito della Giornata per la Custodia del Creato celebrata dal Vicariato di Roma e alla vigilia della Conferenza sul Clima di Parigi COP21, Connect4Climate ed Earth Day Italia sono promotori e organizzatori della «Marcia per la Terra, insieme a Papa Francesco, per la solidarietà universale e il clima» a cui hanno aderito più di cento tra associazioni e organizzazioni italiane e internazionali. Partita dal Colosseo, la marcia è arrivata a Piazza San Pietro per l'Angelus di Papa Francesco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino