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«Non ci sono prove che sia necessaria una terza dose di AstraZeneca». Anche se le ultime ricerche «suggeriscono che permetterebbe di avere di nuovo il massimo della protezione», ha dichiarato uno degli sviluppatori del vaccino dell'Oxford Vaccine Group, Andrew Pollard. Per il professore «la priorità dovrebbe essere garantire che le persone in altri Paesi abbiano ricevuto almeno una dose».
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AstraZeneca, terza dose ripristina picco immunità
La ricerca del team dell'Università di Oxford, che ha sviluppato il vaccino, ha mostrato come un richiamo effettuato sei mesi dopo la seconda vaccinazione riporta i livelli di immunità al loro picco. E aumenta significativamente i livelli di anticorpi e cellule T del virus, comprese le varianti. «Abbiamo i dati da questo nuovo studio per dimostrare che possiamo aumentare la risposta immunitaria somministrando un'altra dose del vaccino», ha proseguito Pollard.
Due dosi prevengono dal Covid grave
I dati di Public Health England, l'agenzia del Ministero della Salute britannico, mostrano che due dosi del vaccino prevengono oltre il 90% delle infezioni gravi dalla variante Delta, che sta attualmente dilagando nel Regno Unito. «Quando abbiamo alti livelli di protezione nella popolazione del Regno Unito – prosegue Pollard – somministrare la terza dose ora mentre gli altri Paesi ne hanno zero non è accettabile».
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Intervallo di 45 settimane tra prima e seconda dose
Il team di Oxford ha anche testato l'effetto di lasciare un intervallo di almeno 45 settimane tra la prima e la seconda dose.
Il Gazzettino