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LE REAZIONI
Il primo ad intervenire è stato Giovanni Donzelli, primissima fila di Fratelli d'Italia, uno dei fedelissimi di Meloni. «Non è compito della politica le sue parole vagliare la correttezza morale dei contenuti degli scritti. Né del governo, né di un partito di minoranza». E poi aggiunge: «Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia».
Generale Vannacci: «Ho ragione io, non mollo». Forza Nuova gli propone di candidarsi
Ma ieri poi sono intervenuti anche altri esponenti di peso del centrodestra. A cominciare dal sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi che ne ha anche per il ministro della Difesa Crosetto che aveva annunciato provvedimenti disciplinari per il suo sottoposto. «Nella garanzia dei diritti non ci sono gerarchie. Abbiamo visto che è riconosciuto legittimo dai vertici dell'Esercito il matrimonio di due persone dello stesso sesso. È un affare privato ma si consente che l'unione si compia in divisa.
E se Crosetto, ieri, è intervenuto dicendo «di essere diverso, e molto, da chi mi attacca da una parte e dall'altra», Sgarbi controreplica: «Vedo che il ministro della Difesa Crosetto ha preso la mia posizione come una critica alle sue dichiarazioni. Quanto alle misure, egli sa meglio di me che non possono venire da un ministro ma da una gerarchia militare cui il generale Vannacci risponde. A quella, non a lui». In difesa di Vannacci arriva la vicecapogruppo di FdI alla Camera, Augusta Montaruli: «La sinistra che fa polemiche sulle parole di Donzelli ammette di volere un proprio ruolo di censura non solo su di noi ma sugli italiani. Ciò li conferma più soviet che democratici ed è questa la strana concezione dei diritti costituzionali su cui qualcuno dovrebbe interrogarsi anziché elevarsi a professore». E insiste: «L'arroganza di chi pensa di avere la verità in tasca e addirittura dettare cosa dobbiamo dire squalifica chi in queste ore ci attacca ed un'opposizione che volta costantemente le spalle alla libertà di pensiero - aggiunge - La sinistra ha un evidente grave problema nel rispettare le idee altrui, preferisce i diktat al dialogo, l'insulto al confronto semplicemente perché ha esaurito idee e argomenti. Siamo orgogliosi di non avere lo stesso approccio». Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo Tommaso Foti: «È bastato che l'onorevole Donzelli toccasse un nervo scoperto del Pd, e cioè il tentativo di volersi sostituire alla autorità gerarchicamente competente a giudicare il comportamento del generale Vannacci, e contro di lui si è concentrato l'attacco dei fedeli e degli accoliti vari della Schlein».
IL RIFIUTO
Vannacci, intanto, ha respinto la "corte" di Forza Nuova che lo avrebbe voluto candidare alle suppletive di Monza, nel collegio lasciato vacante dalla morte di Berlusconi: «Io faccio il soldato che è quello che ho sempre voluto fare. Lo faccio da quando avevo 17 anni. Per ora non ho ancora pensato ad alternative ma ringrazio chiunque abbia pensato ad una cosa del genere perché vuol dire che in qualche maniera mi stanno dando fiducia. Ringrazio tutti coloro che mi danno fiducia».Dalle opposizioni continuano le polemiche. Dice la segretaria dem Schlein: «La costituzione è antifascista non possiamo tollerare tentativi di rivedere la storia che negano il diritto a esistere ad alcuni gruppi di persone». E Nicola Fratoianni (Si): «Al governo assomigliano tristemente e pericolosamente al dottore Stranamore che non riusciva ad impedire che ogni tanto scattasse il proprio braccio teso».
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Il Gazzettino