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Dottor Matteo Del Fante, Poste Italiane, che lei guida dal 2017, è sempre più una azienda del Sistema-Paese, non solo sotto l'aspetto economico ma anche sul fronte dell'innovazione, della vicinanza al territorio, offrendo servizi essenziali. Lo abbiamo visto nei mesi più duri del lockdown con il lavoro degli uffici postali e dei portalettere, ci spiega le principali iniziative sul fronte dei vaccini?
«Poste è in prima linea. Abbiamo consegnato 5 milioni di kit (siringhe, aghi, diluenti) e un milione di dosi di vaccini. Soprattutto abbiamo messo a disposizione, in maniera gratuita, una piattaforma di controllo che consente di verificare dov'è questo materiale in tempo reale. Non solo. E' operativa una piattaforma informatica che consente la tracciatura e la somministrazione dei vaccini per il Covid-19 e, per le Regioni collegate ai nostri sistemi, offre prenotazioni online, dal Postamat, tramite i portalettere o dal call center».
Anche i portalettere per prenotare i vaccini?
«Certo. Offriamo più canali per andare incontro alle esigenze dei cittadini».
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Quali Regioni hanno aderito?
«Per ora solo 5: Sicilia, Marche, Calabria, Abruzzo e Basilicata dove oltre 200.000 di italiani hanno già completato il percorso di vaccinazione.
Una vera rivoluzione, ma perché solo 5 Regioni?
«Mi auguro che ci siano altre adesioni, la piattaforma multi canale è gratuita. Tra l'altro, oltre a riconoscere e tracciare il cittadino, registra la somministrazione e inserisce automaticamente nell'anagrafe vaccinale nazionale il nominativo».
In modo tale che se dovesse passare l'idea del passaporto vaccinale i dati sarebbero già a disposizione?
«Esatto. Dati sicuri e blindati, come il cloud che abbiamo messo a punto. Con un call center dedicato per rispondere a tutti i quesiti».
Ma come fate a gestire tutti questi dati?
«La struttura tecnologica di Poste permetterebbe di prenotare tutti gli italiani in 2 settimane. E' studiata per questo, per supportare il Paese. Già ora i vaccini vengono tracciati dai sistemi informatici aziendali che ne seguono il percorso dall'atterraggio dei voli a Pratica di Mare fino alla distribuzione nelle Asl di tutta Italia, effettuata dal nostro corriere Sda insieme all'esercito».
I risultati del 2020, con un utile netto di 1,2 miliardi, raccontano un'azienda che resiste alla pandemia, ci anticipa qualcosa del piano industriale che verrà presentato a marzo?
«Poste diventerà sempre più una piattaforma-azienda che accompagna attraverso tutti i canali possibili di servizio, sia fisici che digitali, la nostra gamma di prodotti nell'offerta ai cittadini. Una gamma in continua espansione. Del resto siamo già il primo operatore nei pagamenti digitali, siamo diventati negli ultimi due anni i primi sul mercato dei pacchi (+26%, rispetto al mercato +6%) con 210 milioni di consegne nel 2020, abbiano 5 milioni di clienti nel settore assicurativi, 27 milioni di clienti finanziari, oltre 40 milioni per i servizi postali. Poste Italiane è in campo per risolvere i problemi dei cittadini, per lo sviluppo del nostro Paese».
E lo spid?
«Oltre l'80% della quota di mercato dello Spid è nostra, con più di 14 milioni di clienti. Agenzie delle Entrate, Inps, Regioni, Miur, tanto per fare qualche esempio, si sono rivolti a noi. E questo perché abbiamo un sistema all'avanguardia, con un cloud potente e sicuro, che fa fronte alla dimensione di un fenomeno in espansione. Pensi solo al rilascio dei bonus oltre che alle identità digitali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino