Unioni civili, Mattarella firma la legge. Cei: «Vescovi non sono divisi»

Unioni civili, Mattarella firma la legge. Cei: «Vescovi non sono divisi»
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato per la promulgazione la legge che regola le unioni civili, approvata in via definitiva dalla Camera lo scorso 11...

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato per la promulgazione la legge che regola le unioni civili, approvata in via definitiva dalla Camera lo scorso 11 maggio.


«Con la firma del presidente Mattarella della legge sulle unioni civili l'Italia ultima oggi una svolta storica sul fronte dei diritti. Ringrazio il presidente per la sollecitudine con la quale ha voluto adempiere a questo atto, rispondendo così anche alle sollecitazioni della Corte europea e alle osservazioni della Corte costituzionale per dare prontamente anche al nostro Paese una legislazione non discriminatoria nei confronti delle coppie dello stesso sesso». Lo afferma Monica Cirinnà (Pd). «Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale la legge ora entra pienamente in vigore - aggiunge - Per celebrare le prime unioni adesso sarà necessario l'ultimo passo: quello di un decreto, da emanare entro 30 giorni, che darà agli ufficiali dello stato civile tutte le indicazioni e le istruzioni per la celebrazione. Sono certa che il Consiglio dei ministri saprà provvedere in tempi rapidi, scrivendo definitivamente una delle più belle pagine della storia dei diritti in Italia».

Mons. Galantino:
«Sul Papa nemmeno un titolo giusto». Sulle unioni civili i vescovi «non sono divisi. Lo afferma il segretario della Cei mons. Nunzio Galantino. «Basta vedere i titoli usciti il giorno dopo il discorso del Papa: non ce n'è stato uno azzeccato. Il Papa è stato straordinariamente delicato, attento ai vescovi, ai sacerdoti: soltanto chi ha voluto in maniera ideologica e pregiudiziale dire certe cose le ha dette. Ma le avrebbe dette anche senza che il Papa avesse parlato«.»I giornalisti che hanno scelto quei titoli si sono condannati da soli all'irrilevanza».


Mons. Galantino è intervenuto ad Ancona alle "Giornate dell'Anima" promosse dal card. Edoardo Menichelli, e ha tenuto una conversazione al Ridotto del Teatro delle Muse sull'«Anima nel nuovo umanesimo». Incontrando i giornalisti ha accettato di rispondere ad alcune domande «sul tema della giornata». Poi però non si è sottratto alla richiesta di un chiarimento sul dibattito interno alla 69ma Assemblea della Cei, e sulla legge sulle unioni civili. «È stato già detto tutto, siamo stati molto chiari, come vescovi» ha premesso. Ma è vero che sulle unioni ci sono contrasti fra i vescovi? «Assolutamente no, non siamo divisi - la replica di Galantino -, ma purtroppo voi giornalisti vedete anche quello che non c'è. Basta vedere i titoli che sono usciti il giorno dopo del discorso del Papa: non ce n'è stato uno azzeccato, perchè il Papa è stato straordinariamente delicato, attento ai vescovi, ai sacerdoti. Basta leggere le parole - ha continuato -. Soltanto chi ha voluto in maniera ideologica e pregiudiziale dire certe cose le ha dette. Ma le avrebbe dette anche senza che il Papa avesse parlato o scritto qualche cosa». «Chi ha messo quei titoli, i giornalisti che hanno scelto quei titoli, si sono condannati da soli all'irrilevanza. Hanno fatto rumore, ma un rumore irrilevante».
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Il Gazzettino